Nuovi tormentoni mediatici

L'estate degli ubriachi

Dal momento che non si può più parlare di criminali, clandestini, nomadi e vagabondi perché il governo ha già approvato le sue ridicole ed oppressive leggi, visto che non si può parlare di sesso perché si riporterebbe, inevitabilmente, l'attenzione sulla bulimia sessuale del premier facciamo largo agli ubriachi. Ripubblichiamo un contributo del blogger Mazzetta.
11 agosto 2009

Non si può parlare di criminalità, perché oltre ad essere in calo da
anni al governo che controlla i media non è utile l'allarme-criminalità.
Non si può parlare di immigrati, nomadi e vagabondi perché il governo
che controlla i media ha varato leggi ridicole ed oppressive nei loro
confronti e quindi il problema è stato risolto. Non si può parlare di
stupri, per lo stesso motivo. Eppure i protagonisti di queste paure
sociali o "paure morali" (moral panics come le ha definite Stanley Cohen
in Folk Devils) sono sempre lì. Anche - la crisi- è sempre lì e cova
sotto la cenere in attesa di un settembre di fuoco e di quando le misure
temporanee messe in campo dai governi si esauriranno, ma c'è la consegna
governativa dell'ottimismo e allora tutti zitti ché l'ottimismo è il
sale della vita.

Nemmeno gli islamici tirano più, per gli italiani ostaggio in Somalia si
è chiesto il riserbo e le "nostre" guerre si sono rivelate un fallimento
al quale ha contribuito tutta la classe politica e del quale non vuole
parlare nessuno. La politica internazionale in Italiana la forma di
periodici spettacolini organizzati da Berlusconi quando invita i
colleghi stranieri per fare due foto.

La novità dell'anno è che non si può più nemmeno parlare di sesso e
figa.Argomenti che "tirano" notoriamente molto d'estate, ma ad evocare
amorazzi estivi e le erotiche gesta di vip e meno vip si rischia di
scivolare su discorsi moralisteggianti sulle traiettorie di certe
carriere e da lì a ricordare la bulimia sessuale di Berlusconi è un
attimo. Meglio andarci con i piedi di piombo. Tramontata Luxuria nemmeno
i gay fanno più notizia, non come oggetto di aggressioni fasciste (in
aumento, ma ignote ai media di cui sopra) e nemmeno come protagonisti
d'intemperanze a sfondo sessuale, un genere di narrativa già proibito
dal capo dopo lo scandalo che ha travolto l'ex-prete (don) Piero
Gelmini, al quale Berlusconi finanziava uno stile di vita lascivo dedito
alla predazione sessuale dei poveri giovani che gli erano affidati da
genitori timorati di Dio, affinchè li liberasse dalla droga con la sua
miracolosa cristoterapia. (Applausi)

Ai bei tempi Don Gelmini era su tutte le televisioni, ora pare si sia
ritirato in Thailandia in una scuola finanziata da Berlusconi, lontano
dagli occhi e dal cuore, ma vicino ad altri giovani da "curare", chi lo
ha santificato in televisione nega ora di averlo mai conosciuto. Pochi
brividi offre anche Lele Mora, impresario che si è dotato di un vero e
proprio harem di bellocci aspiranti tronisti, ma che guadagna
l'attenzione solo perché usa "Faccetta nera" come suoneria di un
telefonino ripieno di immagini naziste. Tra i fascisti del 2000 impera
un'omosessualità che ripete gli stilemi del machismo messo in scena da
Berlusconi. Bulimica, di pessimo gusto e improntata al dominio del
potente su una platea di volontari e volontarie letteralmente pronta a
vendere il culo per poco, solo occasionalmente per molto.

Non deve quindi stupire che come moral panic dell'estate 2009 siano
stati scelti gli ubriachi, andando per esclusione e analogie era forse
prevedibile. Ad aumentare il tasso di surrealità di tutta l'operazione
contribuiscono però le continue sparate di politici, che non sembrano
essere meno ubriachi di quanti sono messi all'indice. Leggi assurde,
fatte con i piedi, pure grida nel vuoto e proposte di legge ancor più
lunari. Dal pagare meno gli italiani che vivono al Sud ai deliri su
bandiere e inni regionali, la Lega conduce saldamente la gara dopo aver
carburato fino a notte fonda nelle sagre di partito, ma il livello
generale è tale che diventa legge anche l'aggravante per le infrazioni
stradali notturne, un'innovazione del diritto interessante che pone
problemi sottili, troppo sottili perché certi grezzi li possano prendere
in considerazione. Un po' come la risposta al sovraffollamento delle
carceri, riempite a botte di leggi assurde, che per ora si è limitata
all'autorizzare la permanenza di più detenuti negli stessi spazi, perché
altrimenti sarebbe platealmente illegale.

Meglio stare sugli ubriachi, preferibilmente giovani, i giovani e il
loro futuro, si sà, sono in cima ai pensieri di ogni politico che si
rispetti, ma sono anche uno degli ingredienti tradizionalidel tipico
moral panic, per una società di vecchi sono adattissimi. Ogni giorno è
proposta come notizia l'eccesso alcolico di questo o quell'adolescente,
sembra si stiano organizzando per dare il bollettino nazionale dei
giovani ubriachi.

Bei tempi, chissà come ci rimarrà male mio fratello, che in terza media
marinò la scuola insieme ad alcuni compagni, per passare la mattina a
prosciugare la cantina di quei genitori che poi li trovarono stesi in
una pozza di vino quando già erano scattate le ricerche per la loro
inquietante sparizione. E chissà come ci rimarrà male quel mio compagno
delle superiori che per impressionare i ragazzi del primo anno si scolò
una bottiglia di Jaegermaister. Lavande gastriche e punizioni
leggendarie per tutti, ma niente giornali o televisioni.

L'alcolismo è sicuramente una piaga, ma altrettanto sicuramente non si
risolve sbattendo il (mini) mostro in prima pagina, tantomeno quando chi
vende alcolici rappresenta una buona quota del mercato pubblicitario e
ancora meno quando il paese si propone tra i maggiori produttori
mondiali di alcolici, Ma proporre indicazioni sul consumo consapevole
potrebbe danneggiare gli affari e non serve ad agitare alcun moral
panic, inutile persino proporre strategie del genere. Per di più con la
depressione economica aumenteranno quanti cercano conforto psicologico
nell'alcool, la giostra sembra destinata ad alimentarsi da sola.

L'eroina dell'estate a questo punto c'è già. Si tratta di una ragazza
greca che stava ballando tranquilla a Creta, quando un turista inglese
ubriaco si è spogliato in mezzo alla pista e ha cominciato a pressarla
da vicino. La giovane non si è persa d'animo e; quando ha visto che il
tentativo di raffreddargli gli ardori lanciandogli una Sambuca
ghiacciata sui genitali non ha sortito effetti; gli ha dato fuoco ai
gioielli incendiando il liquore con un accendino.
Responsabilmente si è poi presentata alla polizia il giorno dopo,
invocando la legittima difesa, la giustizia greca deve ancora decidere
se procedere per le lesioni (ustioni) ll'assalitore, ma l'evenienza
appare improbabile. Ubriaco anche il cronista inglese che riferisce di
Sabucco, a Molinari quel che è di Molinari. Le sbornie degli inglesi
nelle isole greche sono leggendarie ormai da decenni, così come la loro
molestia da ubriachi, ma i greci non hanno mai pensato di chiudere i
locali di sera per questo, in Grecia gli ubriachi non generano moral
panic, nemmeno nelle donzelle.

In un paese come il nostro invece, che sembra abitualmente governato da
ubriachi non meno ubriachi dello sventato inglese, forse ce la faranno,
attendiamo fiduciosi le "ronde anti-ubriachi".

Mazzetta