Lunedì 6 luglio. Intorno alle 22.30, dopo l'assemblea in rettorato, alcune centinaia di studenti dell'Onda si muovono pacificamente in corteo verso piazza Maggiore. Sotte le Due Torri vengono bloccati da un cordone di polizia e carabinieri. Tra loro, il primo a sinistra nella foto, ce n'è uno che appare subito più agitato degli altri. Quando il corteo è ancora a 40 metri di distanza, ha già impugnato il manganello. Volto coperto da un passamontagna nero, sembra che non veda l'ora di ingaggiare battaglia contro chissà quale orda di nemici.
E' proprio nervoso. Continua a guardarsi intorno, se la prende con un operatore televisivo che riprende la scena, non accenna ad allentare la presa sul manganello. Muove i piedi di continuo, impettito. Non sarà verà quella storia secondo cui i "tutori dell'ordine", prima di scendere in piazza, si danno la carica mettendo il naso dove un agente ligio al dovere proprio non dovrebbe? Intanto noi, per comodità, lo ribatezziamo "Pipp". L'agente Pipp è sempre più agitato. L'attesa continua, manifestanti a portata di tonfa non se ne vedono e allora cosa fare per scaricare la tensione? L'agente Pipp comincia a prendersela con un paletto spartitraffico, piecchiettandolo per una buona decina di minuti.
Il corteo intanto guadagna venti metri. L'agente Pipp e gli altri devono indietreggiare. Quale onta! Dopo qualche minuto di fronteggiamento, gli studenti decidono di proseguire lungo strada Maggiore. L'agente Pipp non può credere ai suoi occhi. Un'ora di attesa, tra l'altro con quel passamontagna che bene non deve fare visto il caldo delle serate bolognesi, e neanche una manganellata. Neanche un calcetto, il brivido di agguantarne uno. Niente. E l'agente Pipp perde la testa. Il suo cordone chiude l'ingresso a piazza della Mercanzia. La testa del corteo si gira e quando i primi manifestanti gli passano di fianco l'agente Pipp non ci capisce più niente. Balza di lato, scudo sul petto, e sembra voler fermare da solo il corteo che proprio da quella parte ha ottenuto di poter passare. I commilitoni che gli stanno di fianco lo tirano indietro. Ma l'agente Pipp non ha finito il suo spettacolo. Continua a muoversi nervoso cercando un contatto qualsiasi con gli studenti. Quando qualcuno lo manda a quel paese, scatta in avanti. E altri agenti si devono mettere in mezzo per evitare tensioni (ultima foto). Ma l'agente Pipp in corpo ha troppa... energia. Si alza sulle punte per superare in altezza i colleghi che lo tengono da parte e comincia ad agitare il manganello verso una manifestante. "Vieni qua", fa segno con il tonfa, più volte. Stavolta gli altri agenti devono proprio spostarlo più indietro. Che pena, agente Pipp. Umiliarsi così nel centro di Bologna. E senza neanche una testa rotta di cui poter parlare con gli amici.