Più di centocinquanta persone questo pomeriggio hanno partecipato in via Castagnoli al presidio di solidarietà con le tre insegnanti delle scuole “Longhena”, convocate alle 15 davanti al Consiglio di disciplina presso l'Ufficio scolastico Provinciale.
L'accusa principale si basa su “reati di opinione” e di “lesa maestà”, infatti le tre maestre sono accusate di avere risposto a domande di giornalisti sul “10 pedagogico” e di avere partecipato ad un dibattito pubblico.
Quando sono entrate dal portone dell’Ufficio scolastico, molte loro colleghe e colleghi hanno riempito il portico e un tratto di via Castagnoli. Anche diversi genitori hanno portato il loro sostegno. Le insegnanti sono entrate con i loro avvocati e con un rappresentante dei Cobas Scuola, il sindacato a cui sono iscritte.
La Commissione di disciplina era composta da due rappresentanti sindacali (uno della CISL e uno della CGIL), da un maestro e da una dirigente scolastica. Era invece assente il dirigente scolastico provinciale, il dottor Aiello.
L’udienza è durata più di due ore, l’attesa dei manifestanti è stata perciò lunga, ne hanno approffittato per fare chiacchiere in libertà. Assenti quasi completamente i discorsi sul ballottaggio per il sindaco che si stava tenendo in contemporanea. Così come erano assenti molti esponenti dei partiti che prima delle elezioni andavano a farsi belli alle iniziative sulla scuola pubblica.
La “sentenza”, con eventuali provvedimenti disciplinari è annunciata per la fine del mese di giugno o per i primi giorni di luglio. Vedremo se i componenti del Consiglio di disciplina saranno in grado di esprimere un loro giudizio autonomo (a fronte anche degli attestati di stima e di apprezzamento che le maestre hanno ricevuto sul loro lavoro) o sarrano fortemente influenzati dalle “pressioni punitive” che vengono da Roma da parte del Ministero dell’Istruzione.