Blu colora il mondo, il Comune di Bologna lo cancella
Alcuni giorni fa il Corriere di Bologna, nell'edizione on line, sceglie questa immagine come foto del giorno e commenta: "Il writer Blu, ex studente dell'Accademia delle Belle Arti ha realizzato le sue opere lo scorso Natale durante una performance in Terra Santa: i disegni del writer (criticati sotto le Due Torri) usati come messaggi di pace".
Negli stessi giorni, su Indymedia appare la seguente notizia: "E' stato coperto in via Fioravanti, da qualche settimana, un graffito di Blu da una tinta unica color giallo alla sinistra della banca e dell'edicola. L'ultimo gesto della giunta Cofferati che ha un concetto di degrado tutto suo, la citta' deve essere smaltata, luccicante e vuota". (...) Delle persone che si trovano li' per caso hanno improvvisato una protesta e hanno cercato di bloccare i lavori facendo chiamate a chiunque potesse aiutarli a fermare gli imbianchini del comune, purtroppo con nessun risultato". In un post successivo si precisa: "Quell'edificio diverrà una sede dei vigili urbani, Blu ci ha fatto sapere che non era affatto contento di avere una sua opera su una sede dei vigili, quindi abbiamo desistito". Posizione assolutamente condivisibile, che però non annulla il paradosso: cio che è arte nel resto del mondo, a Bologna passa per degrado.
Erica il Cane per Bartleby
Intanto, l'occupazione degli studenti di Bartleby in via Capo di Lucca offre al centro storico di Bologna un nuovo pezzo di bravura. Da alcuni giorni sulla facciata dell'edificio si può osservare questa opera di Erica il Cane:
L'Onda resiste dai muri
Infine, una notizia buona a metà. Recentemente il Comune ha proceduto all'ennesima "pulizia" dei muri della zona universitaria: una triste mano di vernice giallina per coprire ogni traccia di comunicazione da facoltà e portici. O quasi: tra il 38 e il 36 di via Zamboni, infatti, in un certo senso ha resistito "La vostra crisi non la paghiamo", eredità colorata delle mobilitazioni dell'Onda anomala bolognese: