> Tratto da "il manifesto" dell'11 giugno'09
L'episodio è sicuramente di poco conto ma contiene una carica evocativa che a Bologna non si dimentica: i saluti romani in piazza Maggiore del giugno 1999, la notte che il centrodestra espugnò la città (con la vittoria di Guazzaloca e i Ds sconfitti dalle divisioni interne e dal conseguente astensionismo). Non siamo a Roma ai tempi della vittoria di Alemanno quando dalla scalinata del Campidoglio scattarono numerose braccia tese e le foto fecero il giro del mondo (anche se pure qui Casa Pound ha aperto una sede da qualche mese e il neofascismo attecchisce sempre più), ma chi ha seguito i risultati elettorali del primo turno nel cortile del Comune bolognese non ha potuto non notare un gruppetto di ragazzi che, verso le quattro del mattino, quando è stato chiaro che il candidato del centrodestra Alfredo Cazzola sarebbe andato alla sfida con Flavio Delbono hanno fatto alcuni saluti romani. Il gesto ha scatenato la reazione di alcuni militanti del Pd e per qualche minuto c'è stata un po' di tensione fino a quando i ragazzi sono stati portati via da uno degli esponenti di punta della lista di Cazzola. Il gruppetto che si allontana immediatamente dopo cantando «chi non salta comunista è...» è visibile nel video sulla notte elettorale che si trova sul sito della bolognese Radio Città del Capo.