Tagli e licenziamenti, molti lavoratori non potranno studiare

Le scuole Aldini-Valeriani sono in pericolo

"La scuola serale dell’Istituto Aldini Valeriani è in pericolo come in generale le scuole serali. Si tratta di una questione che riguarda tutta la città. Perciò raccontiamo sinteticamente qual è il problema". Pubblichiamo a proposito un intervento di Franco Berardi "Bifo".
5 giugno 2009

LO SCANDALO ALDINI

Le scuole serali sono frequentate da allievi un po’ particolari, adulti e lavoratori che decidono a un certo punto di iscriversi a una scuola serale per migliorare la loro formazione, per ottenere un diploma, per riqualificarsi professionalmente. Negli anni scorsi le iscrizioni alle scuole serali erano aperte fino al giorno stesso in cui iniziano le lezioni. E’ naturale, perché un lavoratore non può sapere con anticipo di sei mesi se in ottobre potrà seguire i corsi di una scuola, e perché spesso le informazioni necessarie per iscriversi a una scuola sono complicate da trovare, soprattutto quando il lavoratore è straniero.
Quest’anno, in perfetta coerenza con la scelta governativa di distruggere la scuola pubblica in ogni suo ordine e grado, l’autorità scolastica ha preso una decisione: alla fine di febbraio le iscrizioni si considerano concluse gli organici della scuola sono stati fatti sulla base delle cifre disponibili il 28 febbraio. Il risultato di questa decisione sciagurata è che solo 9 delle 17 classi dell’Istituto sono state confermate.
Molti insegnanti (soprattutto precari) perderanno il posto, come in tutte le scuole serali.
Molti lavoratori si troveranno senza possibilità di studiare.
Dopo la chiusura formale delle iscrizioni molte persone sono venute a chiedere di poter frequentare la scuola e gli insegnanti dell’Istituto hanno continuato ad accettare queste iscrizioni. Col risultato che oggi gli iscritti sono molti di più di quanti erano a febbraio. E a settembre saranno molti ancora di più. Però gli organici sono già stati fatti, molti insegnanti si troveranno senza le loro classi, e molte classi si troveranno senza i loro insegnanti.  Mentre la crisi taglieggia i posti di lavoro, e un numero crescente di lavoratori si trovano in cassa integrazione, le autorità politiche, che pur fanno retoriche dichiarazioni sulla necessità di riqualificarsi, nella realtà chiudono le scuole.


DIFFICILE IMMAGINARE QUALCOSA DI PIU’ BARBARICO

Chi porta la responsabilità di quello che accade all’istituto Aldini?
Per oltre un secolo il Comune di Bologna ha gestito questa scuola, pilastro essenziale per la formazione industriale e per la civilizzazione del territorio cittadino.
Poi, a partire dagli anni ’90 – quando un tale denominato Flavio Delbono divenne consulente del sindaco Vitali, noto alle cronache come la Thatcher bolognese, - iniziò l’onda letale delle privatizzazioni. Farmacie, servizi, energia, rifiuti urbani, tutto quel che era pubblico venne privatizzato.
Il servizio peggiorò, i costi per la comunità aumentarono.
Un piccolo numero di profittatori si arricchì.

La rinuncia a svolgere un ruolo sul terreno dell’istruzione è la dimostrazione più triste dell’incompetenza e del cinismo delle forze politiche che hanno governato la città negli ultimi due decenni, è la dimostrazione di quanto il ceto politico che ha governato questa città sia subalterno al conformismo neoliberista e privatista.
Sostenuto da una schiera di reggicoda di varia provenienza Flavio Delbono oggi si presenta alle elezioni. Quelli come lui hanno distrutto le strutture pubbliche, hanno arricchito una classe burocratica e criminale, hanno creato le premesse di una devastazione di cui tutta la società paga il prezzo.