Giovedì 14 maggio '09 alle 17 in via Zamboni 38 (Aula 2)

«Questa lontananza così vicina»

Un itinerario della memoria di "Of Paul" (alter ego poetico di Paolo Di Paolo) attraverso i luoghi che hanno disegnato l'esistenza della sua insegnante di liceo, D., morta di tumore a quarantaquattro anni un giovedì di giugno. Una ricognizione della memoria che diviene al tempo stesso tentativo di comprendere i più profondi moti dell'animo della donna scomparsa- la cui personalità era sempre sfuggita al giovane Paolo e d' interrogare il periodo trascorso della propria adolescenza... Presentazione del libro con l'autore.
12 maggio 2009

L'ignoranza non paga... proviamo con la cultura!

prendi una pausa dei ritmi frenetici del 3+2
rompi per un pomeriggio l'ignoranza imposta dal sapere in pillole


copertina "Era settembre l'ultima volta che l'ho vista? Non riesco a ricordare. Sui piatti di ceramica blu, spaghetti con un sugo pallido di pomodoro. D. mi aveva invitato nella sua casa di Nettuno: un piccolo alloggio quasi spartano, con pile di libri gialli sul pavimento, senza vista sulla spiaggia - dove lei d'estate amava scendere, sempre nelle prime ore del mattino. Quando non c'è nessuno e la sabbia è ancora fredda."
(Dall'incipit al libro)


Un itinerario della memoria di "Of Paul" (alter ego poetico di Paolo Di Paolo) attraverso i luoghi che hanno disegnato l'esistenza della sua insegnante di liceo, D., morta di tumore a quarantaquattro anni un giovedì di giugno. Una ricognizione della memoria che diviene al tempo stesso tentativo di comprendere i più profondi moti dell'animo della donna scomparsa- la cui personalità era sempre sfuggita al giovane Paolo e d' interrogare il periodo trascorso della propria adolescenza...

Dell'autore (e della sua prosa) hanno detto:

Tutta la ricchezza che ti aspetteresti da un veterano della letteratura, ma anche tutta la freschezza dello sguardo di un ragazzo.
Raul Montanari

..un insinuante minimalismo dei sentimenti, piovuti sulla pagina goccia a goccia, in una già nobile sapienza narrativa.
Sergio Pent, TTL- La Stampa

Una prosa consapevole, rarefatta, pignolamente tesa verso i moti interiori, ma non per questo lontana dalle preoccupazioni sociali.
Dacia Maraini

..lo strano senso di una saggezza ancora candida: per una scrittura tanto elegante e colta, quanto fresca e stupita.
Massimo Onofri, Diario