Mercoledì 13 maggio'09 ore 18 presso la Libreria Irnerio

«Autobiografia di un picchiatore fascista»

La testimonianza bruciante di un ragazzo che sceglie di dare la propria vita per la violenza politica e l'omicidio. Una ricostruzione minuziosa del carattere e dello sviluppo del neofascismo italiano. Il romanzo dal vero dell'eversione nera, tra campi paramilitari, traffici di esplosivi, corruzione delle istituzioni. Fino alla conversione esistenziale e culturale attraverso l'esperienza del carcere, che porterà l'omicida a diventare un sociologo di fama internazionale.

Saranno presenti:

> Valerio Guizzardi, Ass. Papillon Rebibbia

> Geraldina Colotti, giornalista de Il Manifesto e scrittrice

> Stefano Tassinari, scrittore

Il libro:

Autobiografia di un picchiatore fascista di Giulio Salierno, a distanza di trent'anni dalla sua prima uscita, è ancora un libro
attualissimo, la storia commovente di un uomo che è riuscito, parlando di sé, a scrivere un pezzo fondamentale dell'autobiografia della nostra martoriata Italia. E a profetizzare come una vera rivoluzione non sarebbe passata per la contrapposizione delle armi, ma per la difesa dei diritti dei più deboli: i poveri, gli ignoranti, i diseredati, i detenuti. La testimonianza bruciante di un ragazzo che sceglie di dare la propria vita per la violenza politica e l'omicidio.
Un saggio minuzioso sul carattere e lo sviluppo del neofascismo italiano, tra campi paramilitari, traffici di esplosivi, corruzione
delle istituzioni. Il romanzo dal vero della conversione esistenziale e culturale di un uomo, attraverso l'esperienza del carcere, che lo porterà a essere un sociologo di fama internazionale.
minimum fax ha deciso di ripubblicare oggi per la sua sconcertante attualità, visto il momento politico che viviamo, questo documento straordinario, pubblico e privato, di uno tra i più significativi intellettuali italiani, corredato da una prefazione di Sergio Luzzatto e da una nota della figlia Simona Salierno.



Giulio Salierno (1935-2006) è stato attivista dell'MSI a partire dalla fine degli anni Quaranta. Condannato per omicidio nel 1955, trascorse tredici anni in carcere, fino alla grazia concessagli nel 1968. Durante la reclusione si dedicò allo studio e alla lotta con gli altri detenuti, avvicinandosi ai testi del marxismo e cambiando radicalmente la propria collocazione politica. Diventato successivamente sociologo di fama e docente universitario, è autore di diversi saggi tra cui La spirale della violenza (De Donato 1969), Il carcere in Italia (Einaudi 1988) e Fuori margine. Testimonianze di ladri, prostitute, rapinatori, camorristi (Einaudi 2001).