Media italiani

Retrocessione

Freedom House è un istituto di ricerca, finanziato prevalentemente con fondi governativi, situato a Washington, D.C.. L'associazione ha come obiettivo la promozione della democrazia liberale nel mondo. Freedom House è conosciuta principalmente per i suoi rapporti annuali sul livello di libertà democratiche in ogni paese del mondo. Questi rapporti sono spesso citati nei media.

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Se si trattasse di calcio, si chiamerebbe "retrocessione". Ma in realtà qui parliamo di libertà di stampa. Sarà perché ultimamente anche gli americani sono diventati un pochino più "comunisti", ma anche da quelle parti cominciano a notare quel "problema ormai vecchio" (come l'ha chiamato Berlusconi) del conflitto d'interessi che perversa la stampa italiana.

Freedom House, organizzazione non-profit e indipendente che dalla sua fondazione nel 1941 si impegna nella difesa della democrazia e della libertà nel mondo, nel suo ultimo rapporto ha declassato l'Italia dai "Paesi con stampa libera" alla categoria "Paesi dove la libertà di stampa è parziale". "Un declino che dimostra come anche democrazie consolidate e con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà", spiega Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House.
Secondo Karin Karlekar, ricercatrice che ha guidato lo studio, "il problema principale per l'Italia" è proprio Berlusconi. "Il suo ritorno nel 2008 al posto di premier ha risvegliato i timori sulla concentrazione di mezzi di comunicazione pubblici e privati sotto una sola guida".
Dunque Silvio Berlusconi rappresenta una "situazione anomala a livello mondiale di un premier che controlla tutti i media, pubblici e privati". Siamo ancora sicuri che il problema del conflitto d'interessi sia ormai datato, come vuol far credere il premier?

dal Blog di Metilparaben