Memoria

IQBAL MASIH il piccolo schiavo

16 aprile del 1995 moriva il piccolo Iqbal Masih, colpevole di essersi ribellato alla sua schiavitù ed a quella di altri otto milioni di bambini lavoratori nel solo Pakistan, colpevole di aver raccontato la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava.
Per non dimenticare il grande-piccolo Iqbal Masih

iqbal masih Iqbal Masih è stato ucciso a 12 anni per aver avuto troppo coraggio dal
Pakistan la sua storia è rimbalzata su tutti i giornali.

A soli 4 anni fu venduto a una fabbrica di tappeti dalla famiglia, per
pagare i debiti. Fino all'età di dieci anni rimase incatenato ad un
telaio.

Il padrone pretendeva diecimila nodi al giorno (un tappeto di cinque
metri quadri ne richiede più di 620.000) anche a costo di farlo
rimanere accucciato dodici o tredici ore ininterrotte a respirare
pulviscolo di lana che danneggia i polmoni senza rimedio.

Tutto questo per una rupia al giorno (circa tre centesimi di euro).

Ma Iqbal si ribellò alla sua schiavitù ed a quella di altri otto
milioni di bambini lavoratori nel solo Pakistan, scappa più volte dalla
fabbrica-prigione e durante una fuga, conosce alcuni sostenitori del
Fronte di Liberazione dal Lavoro
Schiavizzato (BLLF in inglese). In quella manifestazione, che celebrava
la «Giornata della Libertà», spontaneamente Iqbal decise di raccontare
la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella
fabbrica di tappeti in cui lavorava così come quella di tanti altri,
diventando paladino del Fronte di Liberazione dal Lavoro Forzato.

Per questo fu anche invitato all'estero in occasioni di convegni
internazionali e gli furono attribuiti riconoscimenti come il premio
Rebook per le denuncie sul lavoro minorile. In una di queste conferenze
dichiarò la famosa frase secondo cui "Nessun
bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro. Gli unici
strumenti di lavoro che un bambino dovrebbe tenere in mano sono penne e
matite", (Stoccolma 1994).

Un giorno, mentre giocava con il suo aquilone, la mafia dei tappeti gli
ha sparato, uccidendolo, era il 16 aprile del 1995.

Il processo che vide imputati gli esecutori materiali dell'omicidio non
chiarì del tutto i dettagli della vicenda, sebbene apparì certo che il
suo assassinio fosse opera di sicari della locale "mafia dei tappeti".

La polizia pakistana, molto probabilmente collusa con tale mafia,
scrisse sul verbale che molto probabilmente l'omicidio era da
attribuire ad un diverbio tra il piccolo ed un adulto.

Per tutto questo pensiamo che Iqbal non vada dimenticato

circolo Iqbal Masih di Bologna

affiliato arci - via della Barca 24/3 - tel/fax 0516146887

bus 14 e 61 notturno

info: iqbal@bo.arci.it