Giovedì 2 aprile'09 alle 21 a Vag61, in via Paolo Fabbri 110

"Uccidere un movimento: la normalità dell'emergenza"

In occasione dell'anniversario del cosiddeto caso "7 aprile", con il connesso affaire Battisti, il centro di documentazione dei movimenti "Francesco Lorusso-Carlo Giuliani" propone una riflessione sulla “normalità temporale” delle leggi emergenziali anti terrorismo varate durante gli anni settanta ed ancora adesso applicate contro ogni forma di conflitto sociale che nulla a che fare, oggi come ieri, con il terrorismo. Con la partecipazione di Valerio Evangelisti ed Elia Rosati.
30 marzo 2009

Il centro di documentazione dei movimenti "Francesco Lorusso-Carlo Giuliani" presenta:

Giovedì 2 Aprile ore 21 a Vag61

Uccidere un movimento: la normalità dell'emergenza

dibattito pubblico

Ne parleremo con

VALERIO EVANGELISTI – scrittore e co-autore di “il caso Cesare Battisti: quello che i media non dicono” edizioni Derive/Approdi collana Samizdat

ELIA ROSATI – Videomaker e co-autore del documentario “Il caso 7 aprile"

 

L’anniversario del c.d. caso “7 Aprile”, ed il connesso affaire Battisti, ci inducono ad una riflessione complessiva sulla “normalità temporale” delle leggi emergenziali anti terrorismo varate durante gli anni settanta ed ancora adesso applicate contro ogni forma di conflitto sociale che nulla a che fare, oggi come ieri, con il terrorismo.

Vogliamo evidenziare la stretta connessione tra apparati repressivi dello Stato, uso sistematico e continuativo dei teoremi giudiziari volti a disarticolare le espressioni più radicali di opposizione sociale non riconducibili a logiche di co-gestione istituzionale del potere, e supporto attivo dei media che hanno operato, ed operano tutt’ora, campagne di criminalizzazione, delazione e persecuzione dei movimenti antagonisti, o anche semplicemente di opposizione.

In questa chiave di lettura ci sembra emblematico il caso Battisti, trattato da Carmilla e nella pubblicazione di Derive e Approdi, che evidenzia l’insieme di menzogne, utilizzo spregiudicato della normativa sui pentiti, uso sistematico della tortura in un quadro legislativo che non contempla per questo crimine ignobile una figura specifica di reato e campagne di stampa mistificatorie e infamanti.

Le stragi di stato, i ripetuti tentativi di golpe, le bombe fasciste, Gladio e tutto l’apparato politico/militare/mediatico sotto l’egida delle politiche imperiali USA scompaiono, nell’operazione di revisionismo storico, per lasciare posto unicamente alla repressione selvaggia e alla demonizzazione del duro scontro di classe che ha visto protagonisti operai, studenti e proletari in un ciclo di lotte che a tratti ha assunto le caratteristiche di una guerra civile a bassa intensità.

La ripresa delle lotte contro la globalizzazione neo-liberista della fine anni ’90 ha visto riesumare da parte degli apparati di potere gli antichi attrezzi degli omicidi di piazza, della tortura, della creazione di mostri e di paura per imporre, ancora e sempre, una normalizzazione fondata su carcere e criminalizzazione del dissenso.