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> IN 60.000 IN PIAZZA A ROMA
Il corteo si è sciolto, per le strade di Roma ha sfilato un blocco sociale che ha preteso per sé redditi e diritti. Il Patto di Base, avanzato in maniera unitaria, i centri sociali, l'Onda, I Blocchi precari metropolitani e il Movimento di Lotta per la casa, hanno manifestato nonostante i divieti e i distinguo stabiliti dalla direttiva Maroni in salsa romana. Per il corteo dell'Onda non era sta chiesta alcuna autorizzazione. Una mobilitazione, quella di oggi, che ha saputo lanciare chiari messaggi durante il percorso: dove c’erano le banche è volata la vernice, qualche petardo, alla Pirelli Immobiliare è stato riservato lo stesso trattamento. Per ricordare che il mercato ha fallito, che i bisogni rimangono gli stessi e sempre disattesi; in ogni caso ci sono delle responsabilità e se ne chiede conto. Serve reddito, subito, ma anche sicurezza sul lavoro, agli immigrati serve pure che il permesso di soggiorno sia slegato dal lavoro, a maggior ragione in tempi di crisi. Così come c’è bisogno di case. In piazza, oggi, c’erano i soggetti maggiormente colpiti dalla crisi, gli stessi che venivano duramente colpiti prima. Ed erano in sessantamila. Chiudiamo con la cronaca di un fatto, firmato “I guerriglieri anomali dell’Onda”: il lancio delle scarpe all’indirizzo del Ministero della Pubblica Amministrazione di Renato Brunetta.
> 17.20 IL CORTEO ENTRA IN PIAZZA NAVONA. VERNICE SULLE BANCHE
Al grido di "Ridateci i nostri soldi", gran parte del corteo è entrato in piazza Navona. Durante il percorso, numerose le azioni simboliche che hanno voluto segnalare le responsabilità materiali per un diffuso stato di precarietà aggravato dalla crisi in atto. Sono state sanzionate con il lancio di vernice rossa banche e un'agenzia immobiliare della Pirelli. A San Pietro in Vincoli è stato appeso uno striscione della comunità palestinese romana che inneggia alla Palestina libera e promuove la campagna di boicottaggio dei prodotti israeliani. Da segnalare anche una grande componente dei lavoratori dei trasporti, in piazza per manifestare il loro dissenso alla direttiva del governo che riduce lo sciopero ad una pratica senza alcun valore. Le Forze dell'ordine, minimamente presenti alla Sapienza, si tengono lontani, scegliendo un basso profilo. Presenti in piazza anche striscioni contro il nucleare e contro la realizzazione del Ponte sullo stretto.
> 16.00 IN 50.000 PER LE VIE DI ROMA
I manifestanti hanno già percorso un buon pezzo di strada e la coda è ancora in Piazza Esedra. "Voi G14 con i responsabili della crisi noi con i precari e i lavoratori" è lo striscione che apre il corteo. Le prime stime parlano di 50.000 partecipanti, risulta comunque evidente che la partecipazione è destinata a crescere lungo il percorso. Un altro striscione che segnaliamo è quello degli studenti: "Guerriglieri anomali per un nuovo welfare". Evidente il riferimento alle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal ministro Brunetta. Come ricordato dal nostro corrispondente a Roma, il corteo dell'Onda - non autorizzato - voleva essere una risposta ai fatti del 18 marzo, quando cioè la polizia ha difatti vietato agli studenti di manifestare caricandoli all'uscita della Sapienza. L'esercizio di tale diritto, come fanno notare i manifestanti, è tanto più importante in un momento di crisi. Da ultimo segnaliamo una grossa partecipazione del movimento romano di lotta per la casa, a dimostrazione delle dimensioni assolutamente ingenti che il problema della casa assume in questa città.
> 15.25 STA PER PARTIRE IL CORTEO
Sono arrivati da poco i due pullman del Patto di Base da Bologna, in Piazza Esedra sta rapidamente affollandosi di manifestanti. E' già arrivato dalla Sapienza il corteo dell'Onda, senza incidenti nonostante violasse la direttiva Maroni. Confluiti anche i cortei di quartieri del Movimento di Lotta per la Casa e dei Bloc
chi Precari Metropolitani.
Non ci saranno spezzoni separati, a differenza di come successo in passato, dei tre sindacati del Patto di Base. Apre uno spezzone di precari di vari settori, poi i centri sociali, gli studenti, appunto il movimento per la casa, chiudono i partiti.
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