Dal nostro inviato in Turchia

Un bilancio del Forum per l'acqua di Istanbul [report+foto]

Si è concluso pochi giorni fa nella capitale turca il controforum organizzato da associazioni e movimenti che si occcupano della difesa delle risorse e dei beni comuni, per trovare strategie alternative al processo di privatizzazione portato avanti da governi e multinazionali. Nonostante la dura repressione e gli arresti del governo turco, durante le dimostrazioni di piazza, i lavori del controvertice sono proseguiti ottenendo il sostegno del Presidente dell'assemblea Generale delle Nazioni Unite e la firma da parte di 26 paesi presenti al forum ufficiale di un documento in cui si riconosce il diritto all'accesso alle risorse idriche.
Leggi il report delle giornate dal nostro inviato al Forum e guarda le foto.
26 marzo 2009

 

Il forum delle associazioni, movimenti, ong, sindacati e reti contro
la privatizzazione dei servizi idrici si era data appuntamento questa
settimana ad Instanbul, parallelamente all'incontro di multinazionali,
governi e società di investimento, per sviluppare una piattaforma
alternativa alla risposta neoliberista di fronte alla crisi delle
risorse, partendo dal riconoscimento del diritto all'acqua, base
essenziale per garantire il diritto alla vita ai popoli,
indipendetemente dalle disponibilità finanziarie degli individui.
Il forum non era iniziato con il migliore degli auspici, lunedì
mattina, durante una manifestazione di un centinaio di persone
aderenti al controforum nei pressi dell'hotel che ospitava il forum
ufficiale, è arrivata puntuale la repressione del dissenso con una
carica della polizia subito dopo che due manifestanti avevano aperto
uno striscione contro le dighe che il governo turco sta costruendo
nella regione curda, in modo sia da poter controllare buona parte
delle risorse idriche dirette verso Siria e Iraq sia da per poter
accellerare l'attacco contro la popolazione curda, attraverso la vera
e propria cancellazione di villaggi, comunità e luoghi di rilevanza
storica per la popolazione curda.
Tutto era stato precedentemente concordato con la polizia ma al
momento devono aver cambiato indea, in quanto subito dopo, dopo aver
sequestrato lo striscione hanno proceduto con l'arresto di 14 turchi e
di due internazionali, immediatamente espulsi il giorno seguente.

Gli attivisti del controforum non si sono lasciati spaventare e hanno
proseguito il loro percorso, rilanciando, attraverso la disponibilità
di alcuni membri delle commissioni governative, il tema del diritto
all'acqua all'interno dello stesso Quinto Forum Mondiale dell'acqua.
Nella giornata di giovedì succede un fatto atteso e assai rilevante:
il Presıdente
dell'assemblea Generale delle Nazionı Unıte ha voluto fare gıungere al
People's Water Forum tramıte la sua Senıor Advısor, Maude Barlow il
messaggio, rivolto al quinto Forum Mondıale delll'acqua, in cui
affermava come ıl Forum
'ufficiale' e' illegıttimo e la prıvatizzazione dell'acqua va fermata.
Il Presidente D'Escoto, ınsomma, ha voluto farcı sapere ın modo chiaro
dı essersi schıerato con i movimentı e con la societa' cıvıle (varı
ımınıstrı - soprattutto dell'Amerıca Latına, naturalmente- e ı
parlamentari che sono intervenuti al People's Water Forum, dıchıarando
di stare nettamente dalla nostra parte). Si tratta di un passaggio
storico, complessivamente, anche se certo rımane tantissimo da fare e
la privatızzıone deı benı comuni dell'umanita' resta una delle minacce
fondamentali del nostro tempo. Ma qualcosa sta davvero cambiando,
grazie ai movimenti sociali.


Al termine della giornata di giovedì il Controforum approva la
dichiarazione finale dei movimenti, e nella stessa serata
i alcuni membri della delegazione venezuelana, in collaborazione, con
quella boliviana, si impegnano a far girare tra le commissioni
governative un documento sintetico in cui si affermava il diritto
all'acqua e la necessità del passaggio alle Nazioni Unite per
qualsiasi scelta presa all'interno del Quinto Forum Mondiale.
Nei giorni successivi i membri delle delegazioni, che avevano deciso
di impegnarsi sulle proposte del Controforum, hanno alacremente
lavorato nei corridoi e all'interno delle loro stesse commissioni
governative, fino alla giornata di domenica sono seguite riunioni
intensissime in cui assieme ai delegati i militanti del Controforum
venivano aggiornati e, assieme, sviluppano le strategie da adottare.

Alla termine della giornata di domenica i risultati ufficiali parlano di 26
nazioni hanno firmato il documento del diritto all'acqua, tra cui
Spagna e Svizzera, la questione del diritto di accesso alle risorse
idriche è uscita fuori dai circuiti militanti, ha aperto domande, ha
bucato lo schermo e prodotto quel sano sentimento di indignazione
necessario per riscattarsi dalla rassegnazione e tornare protagonisti.

> Guarda le foto:

Istanbul Forum sull'acqua

Istanbul Forum sull'acqua

Istanbul Forum sull'acqua

Istanbul Forum sull'acqua

Istanbul Forum sull'acqua

Istanbul Forum sull'acqua

Istanbul Forum sull'acqua