Rovesciare la crisi, riappropriarsi di reddito e saperi, queste le parole d'ordine con cui studenti e ricercatori sono scesi in piazza questa mattina, a Bologna, come in tante altre città. Un corteo autonomo e indipendente per ribadire non solo il rifiuto di accettare i tagli alla didattica e alla ricerca ma anche per rivendicare i percorsi che in questi mesi hanno portato alla costruzione dal basso di una nuova università, fatta di saperi liberi, di autoformazione, di appropriazione e creazione autonoma dei percorsi formativi.
Un corteo partecipato e determinato che ha attraversato il centro e la zona universitaria con numerose azioni comunicative su alcuni obbiettivi sensibili. Prima, distribuzione di gratuita di libri e materiale protetti da copyright alla Feltrinelli di Piazza Ravegnana per rivendicare il libero accesso ai saperi e alla cultura, poi striscioni e interventi davanti alla sede del Senato Accademico per denunciare il fallimento della gestione Calzolari, che porterà al taglio degli assegni di ricerca e delle borse di dottorato per il prossimo anno, infine la chiusura simbolica del rettorato che in questi mesi, invece di opporsi alle scelte del governo, ha portato avanti le logiche aziendaliste dell'Aquis.
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