Venerdì 6 marzo'09, ore 15, cabina ATC all'angolo Lame-Marconi

Presidio in difesa del diritto di sciopero

Nell'ambito della giornata di mobilitazione nazionale contro l'attacco ai diritti democratici a partire dal divieto di sciopero nei trasporti, il Patto dei Base promuove a Bologna un prima momento di sensibilizzazione e di denuncia. Previste altre iniziative locali, legate anche al tema del diritto a manifestare in centro, in vista del corteo nazionale del 28 marzo e dello sciopero generale del 23 aprile.
Patto di Base Bologna

L'ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO È UN ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA

Con le nuove norme previste dal Governo sul diritto di sciopero si sta andando rapidamente verso un nuovo e pericolosissimo capitolo del più vasto tema della limitazione delle libertà sindacali e costituzionali, della democrazia nel mondo del lavoro e nella società.

Dietro un linguaggio formalmente tecnicistico, presentato come un intervento per il solo settore trasporti, il governo predispone la legislazione per gestire in modo repressivo la fase di grave crisi economica attuale e futura e le prevedibili risposte dei lavoratori al tentativo di farne pagare a loro il costo.

L'attacco al contratto nazionale, le nuove norme che si intendono introdurre sulla rappresentatività sindacale, la nuova concertazione tra governo, confindustria e sindacati confederali che si è trasformata in una vera e propria alleanza neocorporativa, sono elementi finalizzati ad impedire le rivendicazioni e la difesa dei diritti dei lavoratori.
Ciò avviene proprio quando più grave è la crisi economica, più pesanti le conseguenze per i lavoratori e maggiore la necessità di risposte determinate.

Lo scopo del governo è quello di imporre per legge la pace sociale, vietando e criminalizzando il diritto di sciopero: ridurre al silenzio i lavoratori mentre si celebrano i misfatti nel settore dei trasporti - TPL, Fs, Tirrenia, Alitalia - con migliaia di esuberi, di messa in mobilità, di licenziamenti e il relativo aggravio sulla qualità del servizio e dei costi.


UN COLPO DI MANO CHE VA SVENTATO SUL NASCERE , INSIEME A TUTTI I TENTATIVI PROTESI A METTERE AL BANDO LA COSTITUZIONE E I DIRITTI FONDAMENTALI.

Illegittima e autoritaria l'ipotesi di consegnare lo sciopero, che è un diritto individuale sancito dalla Costituzione, alla disponibilità gestionale di sindacati che rappresentino il 50% dei lavoratori; assurdo perché in molte aziende la sindacalizzazione non arriva neanche al 50%.
Nonché il referendum preventivo che tende a dilazionare e snaturare l'azione di sciopero, già oggi estremamente contrastata dalle limitazioni della Commissione di Garanzia e dai ripetuti divieti del governo.

Inaccettabile infine la forma di lotta virtuale che di fatto elimina il diritto di sciopero proponendo lo sciopero finto, con la perdita secca della giornata per il lavoratore ed una impercettibile riduzione dei profitti per l'azienda.

Contro questo ennesimo tentativo di eliminare il diritto di sciopero rispondiamo con la mobilitazione immediata contro governo e padroni, cisl, uil cisal e ugl e finalizzando a questo obbiettivo gli scioperi
già programmati a partire da quello per il trasporto aereo del 4 marzo.

Il sindacalismo di base ha indetto una MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA IL 28 MARZO E UNO SCIOPERO GENERALE PER IL 23 APRILE anche per difendere il diritto di sciopero e la democrazia sindacale.


Cub - Confederazione Cobas - SdL intercategoriale

 

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