Dal jazz sperimentale, alla lettura di brani tratti da "Piano Meccanico" di Kurt Vonnegut, ai racconti di Benni su una metropoli abbandonata, dove al deserto del sociale si oppone la tenacia del desiderio di un contrabbassista senza un braccio, passando per la musica sperimentale di Roberto "Freak" Antoni fino alla satira tagliente di Giovanni Di Iacovo accompagnato dalla chitarra di Chris Jemulo, che rivisita le sacre scritture al tempo del Dio Comsumo. Metropoli del passato, del presente e del futuro questo il filo rosso che ha legato le performances degli artisti che ieri sera hanno riempito il nuovo spazio occupato del Laboratorio Crash! per rivendicare ancora una volta il bisogno di spazi di aggregazione e produzione culturale e artistica fuori dalle logiche del profitto e del controllo.
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> Gli audio della serata sono disponibili su Crash.noblogs.org