In una fase di piena crisi economica emergono esperienze alternative che puntano a rivitalizzare l'economia locale e rilanciare i valori solidaristici quotidiani tra gli individui. La più significativa in Italia è quella degli SCEC, sigla che sta per "Solidarietà ChE Cammina", ovvero delle "cartonote" (giocando sul termine banco-nota e sottolineando che è sempre e solo carta) molto semplici che si usano insieme agli Euro.
Il funzionamento è intuitivo. I Buoni SCEC vengono stampati da ArcipelagoSCEC, il coordinamento nazionale di tutte le "isole" che lavorano sui territori a questo progetto. Essi sono gestiti dalle Associazioni locali aderenti ad Arcipelago SCEC e consegnati gratuitamente agli iscritti e alle famiglie. I Buoni Locali SCEC danno diritto di poter pagare con gli SCEC una parte dei prezzi delle merci e dei servizi offerti dalle imprese, professionisti, produttori, artigiani, aderenti al circuito.
Secondo i sostenitori del progetto questo metodo serve "per ridare potere di acquisto a famiglie, piccole imprese, pensionati." Con i buoni SCEC "chiunque offra un servizio alla comunità la arricchisce, contribuendo alla fine dell’incubo della quarta settimana." Sicuramente un progetto ambizioso sul quale, per ammissione degli stessi organizzatori, c'è molta strada da fare per renderlo diffuso ed efficace, ma che guarda all'esperienza di oltre 4.000 monete complementari presenti in tutto il mondo, in particolare in Svizzera, Germania, Giappone.
Ascolta gli interventi dell'economista Paolo Tintori, presidente di Arcipelago Toscana
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