Il binomio sicurezza-territorio nell'ambito del ciclo di incontri "Metropolis" [audio]

Riportiamo qui i contributi del prof. Silvano Cacciari e Gianluca (Askatasuna), intervenuti al primo degli eventi organizzati dal Laboratorio Crash! nello stabile da poco occupato. Il primo ha mostrato come la mediatizzazione sia diventata il dispositivo odierno di governo del territorio e indicato come se ne possa contrastare la produzione simbolica di realtà. Il secondo intervento ha invece voluto individuare alcune contraddizioni della fase attuale.Un incontro, questo su sicurezza e territorio, in cui si affinano gli strumenti di lettura del presente e si rilancia il dibattito politico-culturale.
22 febbraio 2009

 

> Ascolta la prima parte dell'intervento di Silvano Cacciari (Università di Pisa)

> Ascolta la seconda parte

> Ascolta la terza parte

 

Sintesi dell'intervento

Il territorio non è più governato dalle scienze del territorio. L'urbanistica e le scienze di polizia cedono il passo al media e pertanto alla produzione simbolica di realtà. La mediatizzazione è quindi il nuovo dispositivo di gestione dell'esistente. Si ridisegnano così le linee di azione del potere politico, a fronte di una ridislocazione delle tattiche e delle pratiche di governo. Il campo di saperi attorno alla gestione del territorio è cambiato e così la gerarchia al suo interno. Tra le conseguenze di tutto ciò la creazione di un sapere e di una comunicazione politica che trova senso solo entro l'ambito di un sistema politico spettacolare fatto di rappresentazioni simboliche di tipo mediale. I contraccolpi sul territorio, in primis a livello delle forme di vita riprodotte in questo, sono pesanti. La gestione degli spazi in base a criteri di profittabilità economica ne è un esempio, i pogrom un altro. Non si tratta, quindi, di un'irreale smaterializzazione o virtualizzazione, parlare di 'mediatizzazione' significa piuttosto dire che le logiche di governo e di creazione del consenso sono cambiate e che non per questo gli effetti di realtà non ci siano, anzi. Il tratto delle politiche odierne, di queste politiche mediali, è allora quello di presentarsi all'insegna dell'emergenza e di trovare in quest'ultima la propria legittimità ad agire. Il risultato è l'incapacità di affrontare i veri problemi strutturali.Il prof. Cacciari ha articolato il suo intervento mettendo in correlazione le nuove forme di gestione con i cambiamenti che hanno segnato la traiettoria del secolo scorso. Ad esempio: il cambiamento del paradigma produttivo, la trasformazione del partito di massa e il rapporto tra movimenti e tecnologia. Ha tracciato pure un quadro della situazione italiana, peculiare per il nodo così stretto con cui lega la gestione del territorio e il media generalista. Quest'ultimo conserva ancora una posizione centrale nel mediascape odierno. Infine ha pure indicato quali sono i mezzi e i codici per poter ribaltare i discorsi mainstream. Si tratta, come ha tenuto a sottolineare di una partita aperta e in atto che richiede, in prima istanza, una decostruzione analitica.

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> Ascolta la prima parte dell'intervento di Gianluca (Askatasuna, redattore InfoaAut.org)

> Ascolta la seconda parte

 

Sintesi del’intervento

Nel suo intervento Gianluca svolge un'analisi della fase attuale, tentando di evidenziare limiti e prospettive future dei movimenti che hanno animato questi ultimi mesi di lotta. Per fare ciò è necessario, però, contestualizzare la situazione odierna ed evidenziarne le contraddizioni emerse. Crisi, scomparsa della sinistra istituzionale dal parlamento, diffusione del discredito del politico, debacle del partito democratico (esempio di partito mediale). Un riferimento costante è poi quello della relazione tra potere del mainstream e la necessaria percorribilità di altre strade

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> Leggi Crash: "Bologna riguadagna uno spazio di discussione politica, cultura e arte" [audio]