In pericolo il diritto a manifestare

No alla repressione delle lotte dei lavoratori [audio]

Esponenti del sindacalismo di base convocati questa mattina dal prefetto per un confronto sull'applicazione della "direttiva Maroni", una direttiva che si configura come un pesante attacco alla libertà di manifestare. Nonostante la stretta repressiva "continueremo a manifestare con le modalità che i lavoratori riterranno più efficaci" affermano in una nota i sindacati di base. Ascolta l'intervista ad Alessandro Palmi della confederazione Cobas
13 febbraio 2009

> Ascolta l'intervista a Alessandro Palmi (Cobas)

> Leggi il comunicato congiunto Rdb/Cub e Conf. Cobas:

 

No alla repressione delle lotte dei lavoratori


In data odierna, quali esponenti del sindacalismo di base è stato convocato dal prefetto di Bologna per un confronto sull'applicazione  della "direttiva Maroni" di limitazione del diritto di manifestazione.

Abbiamo così potuto esprimere il nostro totale dissenso ad ogni ipotesi di divieto/limitazione di manifestare nella nostra città.

In un contesto di crisi economica che sta portando un numero sempre maggiore di lavoratori ad esprimersi attraverso una giusta conflittualità con manifestazioni quotidiane, la politica istituzionale risponde con provvedimenti repressivi.

La direttiva in questione e quindi la sua possibile applicazione ci risultano essere palesemente in contrasto con l'art.21 della Costituzione che garantisce il diritto di manifestazione.

In questo senso il Ministro Maroni cerca di aggirare l'ostacolo trattando le manifestazioni sindacali come problema di ordine pubblico cercando di imporre delle limitazioni preventive inaccettabili.

Per questi motivi continueremo a manifestare con le modalità che i lavoratori riterranno più efficaci (come sempre è stato) riservandoci di impugnare qualsiasi provvedimento che leda i diritti costituzionalmente garantiti



per RdB/CUB Massimo Betti        per Conf. Cobas  Alessandro Palmi

 

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