Cittadini ed uso dei trasporti pubblici

Il "consumo" di mobilità da parte degli italiani

Si è realizzata una parziale modifica dell’utilizzo d’insieme dei mezzi di trasporto basati, oggi, un po’ meno sull’automobile ed un po’ di più sulle modalità economicamente maggiormente vantaggiose: trasporto pubblico e bicicletta.

12 febbraio 2009 - Giovanni Dursi (Docente M.I.U.R. di Filosofia e Scienze sociali)

risciò La crisi economica internazionale che ha investito anche il nostro Paese non ha determinato un minor consumo di mobilità da parte degli italiani, ma ha contribuito alla parziale modifica dell’utilizzo d’insieme dei mezzi di trasporto basati, oggi, un po’ meno sull’automobile ed un po’ di più sulle modalità economicamente maggiormente vantaggiose, quali il trasporto pubblico e la bicicletta.Questo in sintesi il messaggio seguito alla ricerca dell’Osservatorio Audimob di Isort in base alla dinamica della domanda di mobilità del 2008. Il 2008 è stato quindi un anno di crescita della domanda di mobilità rispetto al 2007, sia in riferimento al numero dei passeggeri per chilometri (+11,4%), sia riguardo al reale numero di spostamenti (+3,7%). La differente crescita di questi due indicatori permette di evidenziare un ulteriore indice, ovvero il consolidamento di un nuovo modello di consumo di mobilità caratterizzato dall’allungamento temporale e spaziale degli spostamenti. Raggiungono infatti il valore massimo da quando sono iniziate le rilevazioni dell’Osservatorio (anno 2000), sia il tempo medio giornaliero speso in mobilità da parte di coloro che abitualmente si muovono (quasi 66 minuti), oltre 10 minuti in più rispetto al 2004, sia la distanza media percorsa (ben 40 km), il doppio rispetto al 2004.
Aumentano inoltre i cittadini che effettuano spostamenti durante i giorni feriali (l’83,1% del 2008 contro l’81,4 del 2007) ed il numero medio pro-capite degli spostamenti (3,16 nel 2008).

I timori della crisi, ma soprattutto i livelli record del costo del carburante, registrati nella prima parte del 2008, hanno influenzato le scelte degli italiani riguardo alle preferenze dei mezzi di trasporto utilizzati. I dati 2008 rilevano infatti, la crescita di domanda del trasporto pubblico in particolare nelle grandi città in grado di intercettare buona parte dell’aumento dei consumi di mobilità ampliando quindi la propria fetta di mercato.
È la prima volta che i dati Audimob registrano una crescita della quota modale dei mezzi pubblici concomitante ad un ciclo espansivo dei consumi di mobilità: di norma il trasporto collettivo aumenta il proprio share quando si contrae la domanda, proponendosi come “alternativa di ripiego” all’uso dell’auto.

In termini percentuali la crescita del numero di spostamenti con i mezzi pubblici, tra il 2007 ed il 2008, è pari a +10,1% dopo un +10,2% registrato nella comparazione 2006-2007.
Per effetto di queste dinamiche positive, la quota modale del trasporto collettivo (tra i soli mezzi motorizzati) si attesta nel 2008 al 12,9%, contro il 12,1% del 2007 e l’11,5% del 2006.

Per quanto riguarda i viaggi in auto, nel 2008 rallenta il trend di crescita degli ultimi anni (dal 2005), registrando un modesto +1,8% rispetto al 2007. Si tratta comunque di un dato positivo determinato da una consistente accelerazione nella seconda parte dell’anno, quando il costo del carburante è diminuito. Ed è un indice per molti versi sorprendente, se si guarda alla grave crisi del mercato dell’auto sfociata nella caduta verticale delle immatricolazioni nel corso dell’anno.
Tuttavia il fatto che non si cambi auto a causa della recessione non significa che la si lasci in garage. Rispetto alle quote modali infatti, l’auto registra nel 2008 solo una modesta riduzione passando dall’82,3% del 2007 all’81,4% del 2008.

Anche le propensioni di utilizzo dei mezzi di trasporto ed il livello di soddisfazione sembrano essere influenzati dagli effetti della crisi. Il 37% dei cittadini intervistati, circa il 4% in più rispetto al 2007, dichiara di prendere in considerazione la possibilità di diminuire l’uso dell’auto, mentre solo 7,5% prospetta l’ipotesi di aumentarne l’uso.
Orientamenti opposti interessano il trasporto pubblico: ben il 41,8% (il 2,3% in più nel confronto con il 2007) ammette di pensare ad un cambiamento delle proprie abitudini attraverso un maggiore uso del trasporto collettivo.

Infine nell’analisi degli indici di soddisfazione emerge la diminuzione del voto medio assegnato all’automobile, che tuttavia rimane ancora particolarmente elevato (7,87 nel 2008 in scala da 1 a 10), nonché la crescita del voto per quasi tutti i diversi mezzi di trasporto pubblico, i cui punteggi medi restano però ancora lontani dalla soddisfazione espressa dagli utenti in riferimento ai mezzi privati, fatta eccezione della metropolitana, che ottiene un voto medio generale (7,32) non distante da quello della stessa automobile e persino superiore se rivolto alle sole grandi città (7,35, contro 7,20).
Fonte: www.isfort.it