Dalle scuole elementari Longhena, storicamente in prima fila nelle battaglie in difesa del tempo pieno e contro le riforme Berlinguer-Moratti-Gelmini, arriva una nuova eclatante forma di protesta.
Ce la spiega Marzia Mascagni, insegnante, tra le promotrici dell'iniziativa: "Siamo contrari a dare una classificazione in voti numerici a bambini delle elementari, perchè valutare non vuole dire classificare". "Abbiamo deliberato all'unanimità nel Collegio Docenti di Gennaio di non dare i voti", continua Marzia, "la dirigente ci ha imposto di farlo attraverso un ordine di servizio. A questo punto abbiamo deciso a stragrande maggioranza di dare 10 a tutti, per una questione di serietà professionale (non avevamo mai dato un voto in vita nostra e avevamo almeno bisogno di studiare e decidere i criteri) e perchè ribadiamo che i bambini non devono essere valutati in forma puramente quantitativa. Pertanto abbiamo dato 10 a tutti valutando i loro progressi personali, dal momento che tutti i bambini da Settembre ad oggi sono migliorati".
Alla presa di posizione per il 10 "politico" hanno aderito 32 insegnanti su 36, facendo sì che in 13 classi su 15 la pagella di fine quadrimestre proponesse solo il massimo voto. L'iniziativa è stata accolta positivamente anche dai genitori, che hanno capito in pieno lo spirito con cui si sono mossi gli insegnanti e manifestato il loro apprezzamento.
In attesa della presumibile ondata di "indignazione" e delle polemiche strumentali che i fautori della scuola meritocratica e del valore dell'eccellenza non mancheranno di scatenare, noi registriamo invece una brillante iniziativa che unisce protesta simbolica e prassi educativa quotidiana in un unico, semplice gesto: 10 per tutti.
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