Denuncia dell'RdB

Il welfare comunale allo sbando!

Pubblichiamo il comunicato di RdB sul decentramento dei servizi sociali del Comune, che sta causando grossi deficit per lavoratori e utenti.
30 gennaio 2009

Il welfare comunale allo sbando!

La confusione attorno al tanto decantato decentramento del welfare dei
quartieri è totale.
Questa è la denuncia degli operatori degli sportelli sociali dei
quartieri insieme agli assistenti sociali e gli educatori
professionali, ora nell'area educativa dell'infanzia, riuniti in
assemblea convocata da RdB il 27 gennaio 2009.
Il decentramento, frutto di un accordo politico tra l'Amministrazione
e CGIL Cisl e Uil del 24 giugno 2008, sta producendo dei frutti amari
per i cittadini ed i lavoratori dei Servizi Sociali Territoriali., che
hanno rappresentato un quadro disomogeneo a velocità differente nei 9
quartieri, con opportunità diverse per l'utenza.
Sono stati effettuati tagli pesanti alle risorse, alcuni servizi sono
scomparsi( buono latte), altri spalmati su tutti i quartieri(
Emergenza), il risultato è una caduta di qualità del servizio stesso.
Il servizio Emergenza , prima centralizzata ora affidata ai quartieri,
risente della riduzione delle risorse operate con il vergognoso
bilancio previsionale 2009 e delle differenze territoriali.
Il quartiere Porto, ad esempio, non riesce a far fronte all'emergenza
legata alla vicina stazione, Prati di Caprara Ospedale Maggiore, per
mancanza di fondi e di personale.
Vi sono esempi di decentramento di alcuni servizi( Borsa Lavoro,
contributi disabilità) che appaiono assurde per la disorganizzazione
che ne è derivata. A ciò si aggiunge una difficoltà enorme nella
gestione del periodo di transizione dal "centralizzato" ai quartieri,
tutto scaricato sui lavoratori.
Per gli operatori degli sportelli sociali il disagio è notevole, da
quello logistico(locali inadeguati senza la necessaria riservatezza),
a quello della formazione (overdose d'informazioni spesso inefficaci e
tardive) ed l'utilizzo di nove applicativi per l'attività di sportello
e di back-office. Spesso si trovano completamente soli ad affrontare
situazioni molto delicate.
Gli assistenti sociali devono far fronte all'attività quotidiana,
ricorrendo allo straordinario a cui si aggiunge l'attività di
emergenza.
Gli educatori professionali sono i più colpiti dalla confusione creata
dall'A.C. in quanto su di loro si è abbattuta la scure della modifica
del ruolo derivante dalla separazione tra ruolo sociale ed educativo,
che non permette più il confronto continuativo fra assistenti sociali
ed educatori.
Il risultato è una continua sofferenza tra operatori ed utenza che ,
ha peggiorato il servizio offerto e le condizioni degli operatori.
Forte criticità è rappresentato dal Servizio Adulti, ancora in via
Sabatucci, inadeguato alla richiesta che arriva da un' utenza in
fascia di età 55-65 aa che si trova sempre più spesso a fare i conti
con la perdita del posto di lavoro, della casa, cure sanitarie e
problemi psicosociali, a cui l'operatore dello sportello non è in
grado di dare nessuna risposta.
In questo momento di crisi economica, anche a seguito di spot
pubblicitari ingannevoli da parte dell'A.C., lo sportello sociale
viene vissuto dal cittadino come un erogatore di risorse aggiuntive e
non semplicemente come porta di accesso ai servizi.
Intanto ad oggi mancano i contratti di servizio con le Asp, chedovevano rappresentare lo strumento per la reinternalizzazione deiservizi appaltati alle cooperative ma che saranno solo isubappaltatori di servizi affidati loro dall'Amministrazione.Certamente per i Servizi Sociali ,dopo 4 mesi dalla riorganizzazione,
siamo ancora nella confusione per non dire allo sbando.
Tutto ciò sta passando nel silenzio più assoluto, visto il periodo di
campagna elettorale: nessuno vuole che si sappia come sta andando il
decentramento dei servizi ai quartieri, soprattutto quelli che l'hanno
votato.
Le forze politiche si devono far carico di questi problemi in maniera
concreta, rivedendo anche la decisioni
assunte nel recente passato, che hanno prodotto questo caos.
L' Amministrazione Comunale deve riaprire subito il confronto con i lavoratori e le organizzazioni sindacali per rivedere l'accordo firmato in giugno da
alcune oo.ss.

RdB Comune di Bologna