Azione comunicativa alla Facoltà di Ingegneria

Parma, "No accordi tra ateneo e industrie di guerra israeliane" [audio]

Un centinaio di attivisti di centri sociali e collettivi studenteschi ha denunciato pubblicamente l'accordo tra l'ateneo di Parma e l'azienda statunitense Caterpillar, che da anni rifornisce l'esercito israeliano dei mezzi utilizzati per abbattere case e alberi della popolazione palestinese. Leggi il comunicato del Tpo e ascolta l'intervista ad Andrea, della Facoltà di Lettere di Bologna.
23 gennaio 2009

 

> Ascolta l'intervista ad Andrea (studente della facoltà di Lettere di Bologna)

Un centinaio di attivisti del centri sociali dell'Emilia Romagna e
collettivi studenteschi sono entrati nella sede della Facoltà di
Ingegneria dell'Università di Parma per denunciare la collaborazione in
un master agreement firmato il 1 luglio 2008 tra l'Ateneo con l'azienda
americana Caterpillar. L'accordo prevede l'installazione su veicoli
dell'Azienda di sistemi di visione artificiale sviluppati dal gruppo di
ricerca VisLab diretto dal Prof. Broggi, docente della Facoltà di
Ingegneria dell'Ateneo di Parma.

Gli attivisti chiedono di incontrare i responsabili del progetto VisLab,
hanno esposto alcuni striscioni e stanno distribuendo un Dossier con le
informazioni sull'accordo. E' noto a tutti che la Caterpillar è una delle
più importanti aziende americane, vende i suoi mezzi da oltre 40 anni
all'esercito israeliano per demolire case, alberi da frutto e campi
coltivati nei territori palestinesi (Striscia di Gaza, West Bank e
Gerusalemme Est), ferendo e addirittura ammazzando diverse persone inermi
o attivisti politici come Rachel Corrie. Sono macchine da costruzione nei
nostri cantieri edili europei o statunitensi, ma diventano ben presto
macchine di distruzione, di povertà e di morte per il popolo palestinese.
"L'Università di Parma non può rendersi complice di un così grave crimine
contro l'umanità" dicono gli attivisti e "L'amministrazione di questo
ateneo, ricorrendo a partnership con aziende che indirizzano la ricerca
verso la produzione di 'macchine per la guerra', quali quelle della
Caterpillar, fa una scelta pericolosa: tali fondi privati creano
ingerenze non solo sull'indirizzo di ricerca e insegnamento, ma anche
sull'amministrazione stessa dell'università".

Per questo i centri sociali Tpo di Bologna, Lab. Aq16 di Reggio Emilia,
il Collettivo Spam di Parma e gli studenti, chiedono:
- che l'Università di Parma sospenda ogni relazione con la Caterpillar,
fino a quando la multinazionale americana non sospenderà la vendita dei
bulldozer all'esercito israeliano
- che il laboratorio VisLab della Facoltà di Ingegneria interrompa la
sua collaborazione con la Caterpillar Inc., rinunciando così al Master
Agreement di 10 anni firmato il 1 luglio 2008
- che sia reso noto a tutti gli studenti e i ricercatori il contenuto
integrale del progetto, la finalità di questa ricerca e la sua reale
applicazione sui mezzi Caterpillar, soprattutto nei territori di guerra,
come la Palestina (visto che la presentazione sul sito www.vislab.it
contiene "dettagli riservati" che non vengono esplicitati) e che gli
studenti e i ricercatori siano messi nelle condizioni di scegliere e
costruire attivamente i propri percorsi formativi.

Centro sociale Tpo - Bologna