Giovedì 15 gennaio '08 a Vag61: presentazione di una nuova rivista

LOOP: Culture, linguaggi e conflitti dentro l’apocalisse

Giovedì 15 gennaio alle ore 21, a VAG 61, via Paolo Fabbri 110, Franco Berardi, Gianluca Peciola e Massimiliano Smeriglio presentano la rivista LOOP, che proprio in questi giorni va in distribuzione nelle librerie. LOOP è nelle mille forme della autorappresentazione quotidiana, e, allo stesso tempo, è la testimonianza più ruvida della nostra sconfitta. LOOP vuole essere il "segno dei tempi".


13 gennaio 2009

LOOP coperttina Giovedì 15 gennaio alle ore 21
al VAG di via Paolo Fabbri 110 (Bologna)
Franco Berardi Gianluca Peciola Massimiliano Smeriglio
presentano la rivista LOOP
che proprio in questi giorni va in distribuzione nelle librerie

nel primo numero
FOCUS L'America di Obama e l'America social-indigena.
GUIDO VIALE: Il nucleare e la strategia dell'illusione
ERRI DE LUCA: 10000 giorni fa
VALERIO EVANGELISTI: L'esplosione creativa del '77
CHIARA SASSO: No Tav I ribelli della valle
ALESSIO ARCONZO: Mai quest'onda mi affonderà
FRANCO BERARDI: Creare zone di resistenza umana

Culture, linguaggi e conflitti dentro l’apocalisse

Loop è segno dei tempi. È moltitudine, mutevole e veloce. È nelle mille forme della autorappresentazione quotidiana, e, allo stesso tempo, è la testimonianza più ruvida della nostra sconfitta. Loop si prende sul serio nel ridersi addosso.
È coazione a ripetere; è l’errare che diventa diabolico. Ripetizione e differenza; Magma morfogenetico. Dinamica dei movimenti, brand senza logo, transgender, software libero, copy left dolcissima danza.

Loop è ciclo infinito dal quale è impossibile uscire se non con una inizializzazione di sistema. Traversamento icastico dell’apocalisse
contemporanea. Loop è goccia e cristallo che fugge dal mar morto delle sinistre novecentesche, che si ostina nella ricerca di vita, che rifiuta l’eutanasia e il suicidio dei comunismi, dei socialismi, degli ambientalismi, dei movimentismi. Loop è persona e comunanza. Loop è il contrario di uno. Loop è principio di realtà, si muove agile, veloce, mutevole perché sa, a differenza dei generali di brigata delle sinistre, che la più grande delle disfatte è già alle nostre spalle. Loop sorvola la storia e impara la distinzione, l’eccezione e la discrezione.

Loop odia la retorica, il populismo, le messe cantate, le liturgie e le autoassoluzioni, si nutre di contemporaneità, di curiosità, di pragmatico radicalismo. Loop è moderno e arcaico.
Loop è culture linguaggi e conflitti dentro e oltre l’anno zero, un progetto politico editoriale che mette al centro la ricerca, il racconto, la costruzione di senso, la passione, la comunità, il globale, il noir, la poesia, l’economia, la memoria e la geografia, l’io, il noi e l’es. Loop assomiglia al corto circuito delle economie globali: sbeffeggia gli oracoli della globalizzazione, e si interroga sulla profondità della crisi sociale, culturale ed economica che attraversa il pianeta.

Loop osserva i disastri e le sconfitte del libero mercato e il ritorno di una cosa che, per approssimazione, chiamiamo Stato. Stato del sostegno pubblico all’economia finanziaria, Stato dello strapotere dei fondi sovrani. Loop proverà
a interrogarsi sulla direzione di marcia del globo, del ritorno della via della seta e del rinascimento economico e consumistico delle nazioni che vanno dal Medioriente agli Emirati, dall’India alla Cina, da Singapore a Taiwan.

Loop vuole parlare lingue e dialetti, vuole nutrirsi delle parole degli aymara e degli aborigeni, vuole capire la cosmogonia maya e narrare la congiunzione tra terra e libertà, tra terra e comunità. Loop è yiddish, la lingua parlata da undici milioni di europei prima dello sterminio, e ora estinta. Loop è una goccia che arranca alla ricerca di acqua e ha come unico obiettivo il tuffo e la mescolanza, il gorgo e la corrente, il fluire e il corrodere. Loop è residuo, margine, pura testimonianza. Loop si piace, non cerca consenso.

Loop arrogante ostinazione a esserci, resistenza agli urti incapacità di riconciliarsi.
Loop è in onda, un’altra volta un’altra onda: ascolta osserva e tifa autonomia. Loop si fida dell’onda, ne rincorre traiettoria e deriva tra autogoverno e partecipazione. Loop spera che l’onda pratichi la formattazione e un nuovo
inizio, oltre le colonne d’Ercole della nostra memoria. Loop è zattera da surf pirata, quattro legni in croce con l’ambizione di accompagnarci oltre il naufragio. Con la forza dell’onda anomala il viaggio sarà più breve. Un’altra volta: shalalala, shalalala