Ciclisti/attivi in bici/pride

In alcune centinaia alla biciclettata di Human motor

Motor show e "morti bianche" di ciclisti, fumi di scarico dei motori e piste cicliabili inesitenti, ecco gli obiettivi della "massa critica" su due ruote che ha sfilato per le strade di Bologna.

6 dicembre 2008

Alla partenza erano un centinaio, ma appena la bicilettata ha imboccato Strada Maggiore, la "massa critica" dei ciclisti ha raggiunto le 250 unità. A promuovere il raduno sotto la statua del Nettuno è stato "Human motor", un'aggregazione spontanea fa dello slogan "Ne abbiamo pieni i polmoni..." una delle sue parole d'ordine.

In piazza, oltre a tante bici "normali", anche il prototipo di "bici da lavoro" (con portata di 80 kg) del cybermeccanico Giovanni Pellegrino, venuto per l'occasione da Zollino, un paesino del Salento (percorso completamente in bicicletta). Molto curiosi anche alcuni esemplari sfornati dall'Officina Ciclopica dell'XM 24.

La "critical mass", iniziata per le strade del centro di Bologna, ha poi imboccato i viali di circonvalazione, per infilarsi poi in via Toscana, passando per via Mezzofanti, via Massarenti, con l'obiettivo di sfilare fino nelle vicinanze del Motor Show, che da ieri ha aperto i battenti Fiera.

Per molti tratti la bici/pride ha fatto il verso allo slogan dei laureati: "motore... motore... motore dal buco del cul... vaffan cul". Sul volantino distribuito ai passanti si leggeva: "Come ogni dicembre Bologna è invasa dal Motor Show, una fiera che promuove il culto suicida dell'automobile".
Nel corso del tragitto della biciclettata alcuni ragazzi di Human Motor lasciato delle "ghost bike" (delle biciclette completamente dipinte di bianco), a segnare i luoghi dove, nel corso dell'uluimo anno, si sono verificati "omicidi bianchi" di ciclisti.
In uno dei cartelli esposti c'era infatti scritto: "Una ciclista di 66 anni e' morta qui il 9 maggio 2008".