Un giornalista, ciclista da sempre, Bibi Bellini (www.ilikebike.org), un avvocato ciclista e cicloamatore bolognese, Sergio Palombarini, un cybermeccanico di biciclette e ogni altro mezzo a due ruote, Giovanni Pellegrino, e un consigliere comunale ecologista, Roberto Panzacchi, daranno a vita sabato mattina, di buon ora, a un confronto sull'uso della bicicletta come ottimo mezzo di trasporto urbano.
Chi si muove in città utilizzando una bicicletta è considerato da molti un temerario o un “poveretto”. In realtà utilizzare la bici per i propri spostamenti in città significa aver capito alcune cose fondamentali: sei più veloce (arrivi prima che con qualsiasi altro mezzo di trasporto), spendi meno (solo energia muscolare, a parte una generica manutenzione), parcheggi vicino alla tua destinazione (senza impazzire e senza costi economici), svolgi una attività fisica salutare (è meglio di una cyclette in casa o in palestra).
Potenziare il suo utilizzo, come previsto dal PGTU del Comune di Bologna, significa realizzare iniziative e infrastrutture utili agli spostamenti quotidiani dei cittadini bolognesi.
Il PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) del Comune di Bologna si prefigge l’obiettivo di aumentare l’utilizzo della bicicletta dall'8 al 9%. E’ un piccolo obiettivo, che probabilmente è già stato superato dai fatti. Un obiettivo forte sarebbe quello di lavorare per raggiungere il 20 % di cittadini in bici.
Un obiettivo del genere si ottiene solo potenziando le strutture a servizio della mobilità ciclabile:
- garantendo piste ciclabili in sicurezza, utili per una popolazione anziana molto ampia e per bambini e ragazzini, i cittadini del futuro;
- garantendo piste ciclabili funzionali con i flussi della città, che offrano la continuità della pedalata;
- favorendo l’intermodalità con altri mezzi di trasporto (come i treni);
- potenziando la disponibilità di parcheggi comodi e coperti, nei punti sensibili (ospedali, scuole, stazione, enti pubblici, mercati)
Potenziare le strutture comunque non è sufficiente, è anche necessario uscire dalla logica attuale che spesso costringe, su molti marciapiedi di Bologna, ad una angusta convivenza tra pedoni e ciclisti. Sarebbe opportuno indirizzarsi maggiormente verso soluzioni auto/ciclisti, sempre in sicurezza per questi ultimi.
In prospettiva uno sviluppo della mobilità ciclabile in città avrebbe sicuramente ricadute positive, non ultimo quello nel campo della ricerca tecnologica e della produzione di veicoli non inquinanti, mentre allo stato attuale rischiamo di essere una delle ultime città capoluogo a installare colonnine per la ricarica di veicoli elettrici privati (come le bici a pedalata assistita).
Se i “poveretti” fossero tanti si garantirebbe:
- una riduzione degli inquinanti acustici e atmosferici,
- una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada,
- diverse condizioni di salute anche per chi pedala,
e tanti altri vantaggi di cui si discuterà nell’incontro di sabato.