Cambio climatico e siccità

Bologna ha sete e spreca l'acqua

Siccità del Torrente Savena e del Canale di Savena per 6 mesi all'anno. L'acqua c'è, transita nell'indifferenza e non viene trattenuta. Perchè tutto ciò!?
2 dicembre 2008 - Callisto Valmori

Per il secondo anno Bologna soffre di una siccità non abituale, a cui però le istituzioni si stanno adattando a questo fenomeno radicale, senza scomporsi.
L'estate 2007 ha colpito duramente il torrente Savena che per 6 mesi è stato tra il duflusso minimo vitale e lo zero idrografico, determinando una crisi della fauna e la compromissione del corridoio ecologico lungo la vallata del Savena.
Fauna in sofferenza, moria di pesci, germani in difficoltà, pozzanghere putride, ed il fondale all'ascitto lungo la vallata del Savena.
Il Canale di Savena ancora peggio, in quanto prende acqua dal torrente.
Sul fondale nemmeno un centimetro di acqua, mentre negli anni 50 c'erano 2 metri di acqua corrente. Cosa è successo?
Certo il cambio climatico sta influendo, ma anche la Tav nell'attività di scavo delle Gallerie ha toccato pozzi e sorgenti, con un effetto collaterale significativo sulla vallata del Savena.
Inoltre l'incanalamento di fossi, ruscelli all'interno dei condotti fognari, ha sottratto altra acqua che alimentava il torrente Savena.
L'indifferenza, l'incuria, la disaffezione dei cittadini ha fatto il resto, in quanto non si comprende che un territorio in cui l'acqua viene a meno per 6 mesi, è un territorio compromesso.
Infatti anche gli edifici lungo il CANALE DI SAVENA, MANIFESTANO LESIONI IMPONENTI. ANCHE NEL 2008 LE LESIONI PROSEGUONO IL LORO PERCORSO SEGUENDO A RUOTA LA SICCITA' CREANDO UN ALLARME DIFFUSO.
Segnalazioni fatte alle Istituzioni non hanno trovato risposte; anzi il Consorzio dei Canali di Savena e di Reno ha cementato con calcestruzzo diversi tratti del fondalei naturale del Canale di Savena.
Non contento dei danni agli edifici derivanti dalla siccità, ha cementato ampi tratti di fondale naturale del Canale
di Savena antistante gli edifici lesionati, con una colata di calcestruzzo.
Una sensibilità ecologica che meriterebbe menzione pubblica.
Ci si lamenta che in città i terreni impermeabilizzati sono troppi, e contemporaneamente si cementano fondali che per 8 secoli erano di terra, permeabili dall'acqua per ricaricare le falde.
Chiedersi il perchè di tutto ciò di fronte ad un cambio climatico così severo è una domanda forse troppo ardita rivolta a chi manca di una cultura ambientale.
Chiedere alle istituzioni cittadine perchè questa pratica sconveniente dal punto di vista ambientale, nefasta dal punto di vista storico e della memoria dell'antica Bologna, è necessario per arrivare a comprendere i fili che si intrecciano in questo contesto.
Nel frattempo alla Chiusa di S.Ruffillo, ad ogni temporale segue un'ondata di piena
con tonnellate d'acqua che passano e che vanno lontano.
Il giorno dopo il Torrente rischia di essere di nuovo in secca.
Ma perchè non ci si rende conto di questo paradosso: l'acqua c'è ma viene ignorata; l'acqua transita e non se ne trattiene in invasi nemmeno un poco.
Intanto si continua ad avere 6 mesi di siccità all'anno e si ponpa acqua dalle falde sconsideratamente.