Piazza Maggiore occupata da centinaia di facce in formato 70x100 centimetri. Erano i volti dei ricercatori e delle ricercatrici attaccati sul "Crescentone", disposti a farsi capestare dai piedi dei passanti e dei curiosi per portare all’attenzione della città la condizione di coloro che lavorano nel mondo della ricerca italiana (ricercatori, tecnologi, amministrativi, strutturati e non). Si tratta di uomini e donne, giovani e meno giovani, lavoratori dipendenti, tempi determitati, borsisti, dottorandi, assegnisti, contrattisti, collaboratori, tutti quelli cioè che fanno vivere la ricerca pubblica italiana.
Sono anche quelli però che, a volte, fanno fatica a spiegare cosa vuol dire fare ricerca scientifica, quali ricadute i loro studi e il loro lavoro ha sulla vita di tutti i giorni. E sono quelli e quelle che si sentono calpestati nei loro diritti, nelle loro aspettative, nel loro impegno e nella passione che mettono nel loro lavoro.
In piazza, oltre alle foto e ai gazebo informativi sono previste una serie di iniative comunicative.
Questo è il calendario degli interventi: Cristina Boi, parlerà di "Affinità e bioseparazioni: non sono storie d’amore, ma purifichiamo proteine con passione…", Claudia Ciocca e Sergio Andreozzi parleranno di "Esplorare e svelare i misteri dell’Universo con LHC e Grid", Luigi Vigliotta interverrà su "Alla ricerca dello Tsunami perduto", Federico Fierli terrà una conferenza su "Pochi, leggeri ma fondamentali: i gas in atmosfera e il cambiamento climatico", Francesco Cecinato parlerà su "I meccanismi oscuri delle frane: lezioni del Vajont", Mario Todesco di "Vulcani, uomini e dei", Luca Valenziano delle "Ultime dal cosmo".
Grande interesse e solidarietà sono stati espressi da centinaia di cittadini che si sono avvicinati alla originalissima iniziativa di lotta e di informazione.