Non abbiamo nessuna intenzione di pagare la crisi finanziaria, né quella dell’università.
Vogliamo che il dl 133 venga ritirato. Riconosciamo la beffa del dl 180.
Siamo l'onda che rivendica accessibilità a saperi qualificati, la loro libera circolazione, autonomia della formazione e della ricerca e più fondi per attuarla, stage e tirocini retribuiti.
Siamo l'onda che rifiuta ogni forma di precarizzazione come il prestito d'onore.
Vogliamo tutto a cominciare da un reddito garantito per tutte e per tutti.
Il 28 novembre riappropiamoci di cià che ci spetta.
Esprimiamo il nostro dissenso contro chi specula sulle nostre vite, contro chi ci ricatta.
Noi la crisi non la paghiamo.
Siamo l’onda che sta travolgendo la Gelmini.
labomove.noblogs.org - laboratori delle facoltà ribelli
> Di seguito il comunicato stampa diramato nel pomeriggio di oggi
Di facoltà in facoltà stiamo costruendo un’ altra università, incompatibile tanto con i tagli di Tremonti quanto con i provvedimenti della Gelmini.
L’ onda ha finora impedito, di città in città, l’ ingresso del ministro nei dipartimenti in mobilitazione. Lo stiamo affermando tutti insieme: se la Gelmini è contro l’ università, l’ università è contro la Gelmini.
Per questo domani invitiamo tutti e tutte alle ore 9 in piazza verdi. Ci muoveremo in corteo verso via Azzo Gardino per cacciare un ministro che non ha cittadinanza nelle nostre aule.
Il processo di autoriforma è cominciato e sta prendendo sempre più corpo, non è più possibile tentare di ingabbiarlo o depotenziarlo, nessuno può più decidere per noi.
Venerdi 28 novembre sarà una data nazionale, azioni e cortei in tutto il paese verso la sciopero generale e generalizzato.
A Bologna l’ appuntamento è alle 10 e 30 a piazza verdi.
Noi la crisi non la paghiamo! Non abbiamo intenzione di pagare né la crisi finanziaria globale né la crisi dell’ università italiana. Non pagare la crisi significa mettere in discussione quel potere baronale che sta soffocando l’ università, affermare e organizzare insieme il nostro desiderio di autonomia tanto sul piano della didattica quanto nel mondo della ricerca.
Venerdi infatti ricercatori precari e studenti saranno di nuovo nella stessa piazza, per mettere in discussione assieme i rapporti di precarietà e di sfruttamento che attraversano l’ università di Bologna.
Vogliamo riappropriarci della ricchezza che produciamo, vogliamo una continuità di reddito per combattere la precarietà dilagante. Questo comunicheremo venerdi, in forma determinata e creativa, in diversi luoghi della città.
Assemblea d’Ateneo No-Gelmini - studenti e ricercatori
> Vai alla feature: "Alma Market Studiorum"