La Procura della Repubblica di Bologna ha aperto quindici fascicoli d’inchiesta. Alcuni, tra cui quello già archiviato sulle scuole XXI aprile, sono stati aperti in base a esposti presentati dal deputato di Forza Italia Fabio Garagnani sulle occupazioni e sulle manifestazioni organizzate in città, nelle ultime settimane, da studenti e universitari per protestare contro la legge Gelmini.
La scelta di aprire un numero così alto di fascicoli, tutti per ora contro ignoti, è legata alla linea della Procura di trattare e valutare caso per caso.
Tra i fascicoli ce n’è anche uno sull’occupazione dei binari della Stazione, da parte degli studenti universitari, avvenuti il21 ottobre scorso.
La Procura ha dichiarato che “verrà riservata grande attenzione agli episodi avvenuti durante il corteo di ieri”. Obiettivo puntato contro la parte “non autorizzata” della manifestazione e sul lancio della bottiglia che è caduta in testa a una giornalista del Corriere della sera.
Sui vari momenti della giornata di ieri, la Procura aspetta l’informativa della Digos, ma già ipotizza i reati di “manifestazione non autorizzata, interruzione di pubblico servizio” (per i blocchi dei viali che avrebbero impedito la circolazione agli autobus), “resistenza aggravata a pubblico ufficiale” e “getto pericoloso di oggetti”.
L’annuncio fatto ieri pomeriggio, dopo le decine di cortei in tutt’Italia, dal Ministro dell’Interno Maroni ha avuto un seguito immediato nella nostra città.
La repressione è dunque l’unica risposta che questo governo sa dare a questo grande movimento. In tal senso, è vergognosa la ricostruzione fatta oggi in parlamento, da un rappresentante del governo, nel rispondere al question time sulla provocazione fascista avvenuta tre giorni fa a Roma.
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