Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas della scuola, sugli episodi di questa mattina, avvenuti a Roma, ha dichiarato: "L'arroganza governativa non ha tenuto conto della corale mobilitazione del popolo della scuola pubblica contro il decreto Gelmini, approvato al Senato davanti a migliaia di studenti e docenti che protestavano contro la politica scolastica di Tremonti-Gelmini. Però la partita resta aperta, visti i numerosi passaggi che attendono, prima dell'attuazione, la legge Gelmini e la 133, e tenendo conto soprattutto dell'intenzione del popolo della scuola pubblica di proseguire e intensificare la lotta nei prossimi giorni, fino ad arrivare ad una oceanica manifestazione nazionale unitaria, con tutte le componenti del fronte in difesa della scuola”.
“Oggi però”, ha aggiunto Bernocchi, "l'attacco alle migliaia di studenti e docenti che manifestavano a Piazza Navona non è venuto solo dai senatori/trici che hanno votato il catastrofico decreto, ma anche da un manipolo di nazifascisti che a Roma si sono introdotti in alcune aree del movimento degli studenti medi, usando sigle di copertura. Dopo aver cercato, come già negli ultimi giorni, di prendere la testa di cortei e sit-in, grazie ad una pratica aggressiva e militaresca”.
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