L'immaginazione è al potere da sempre, dice Wu Ming. Cantare qualche decennio fa quello slogan significava volere un cambio della guardia, mettere al potere la propria di immaginazione. L'onda, quella imparata a conoscere da qualche settimana a questa parte, non sembra sorpresa. I fatti, continua Wu Ming, da soli non bastano. Perdono, se non si alleano con la narrazione contro la disinformazione. E per spiegarlo salta fuori pure una vecchia controinchiesta pubblicata su Zero in condotta, quando era fatto più di carta che di bytes.
Paura dell'overdose informativa? No, dove c'è molta merda ci sono spesso molti fiori. E molti fiori possono raccontare parecchio. Per fortuna, visto che l'unica alternativa a subire una storia è raccontare mille storie alternative. Storie fatte di parole, e le parole fanno cose.
Poi Beowulf che partecipa a suo modo alla battaglia di Maldon, anno 991. E sempre a suo modo manda a dire: Occhio agli eroi. perchè questi per orgoglio ti portano alla rovina. Dove sarebbe stato Wu Ming? E l'onda? Dalla parte di quei guerrieri che alla coerenza dell'eroismo applicarono la rigida critica delle gambe levate. Fuggire? Darsi alla macchia, e cominciare la guerriglia, la resistenza. Senza armature ingombranti. Impara l'inglese, cura solo hobbies utili, perchè il futuro è una guerra. Così, con la minaccia e la paura, non si fa altro che sovrapporre sulle persone delle armature. Che non diventano pelle. Scegli il campo di battaglia. Non fare come il Pd. Che, versione trash di Obama, accetta il campo semantico dell'avversario.
Davvero così forte, la narrazione? A giudicare dalla serata in cui l'onda incontra Wu Ming, sì. Quattrocento ragazze e ragazzi, tre ore di pensiero messo in comune. E senza neanche il bisogno di narrare trame avvincenti e finali a sorpresa. E' stato sufficiente 'narrare della narrazione', per addentrarsi nella macchia.
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