La classe - Entre les murs

Recensione dell'ultimo film di Laurent Cantet, vincitore della Palma d'oro al festival di Cannes 2008.
26 ottobre 2008

 

locandina- entre les murs

Un film di Laurent Cantent. Con François Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela, Cheriffe Rachedi, Juliette Demaille, Dalla Doucouré. Genere drammatico - colore 128min. Produzione Francia 2008.

Il film racconta in stile semi-documentaristico la vita di una classe delle medie superiori delle balnieu parigine. Interessante la preparazione del film: tratto dal libro omonimo di François Bégaudeau (che nel film interpreta il ruolo di un insegnante di francese) è stato realizzato senza attori professionisti e con la collaborazione di 25 studenti che nel corso di un intero anno scolastico hanno collaborato alla realizzazione della pellicola per poi divenire attori nel ruolo di se stessi. L’effetto è quello di un eccezionale realismo che ci consegna uno spaccato molto interessante del sistema scolastico francese e della società nel suo insieme.

Infatti, sebbene il film si svolga interamente all’interna delle mura scolastiche, la classe che vediamo dinanzi a noi è una sorta di piccola res-publica platonica (non a caso citata nel film). Una palestra di democrazia, in cui emergono le problematiche caratteristiche di una società multietnica (razzismo, integrazione, educazione) cui il professor François cerca di dare una risposta facendo leva sul dialogo e sul principio dell’onestà intellettuale piuttosto che sui classici metodi repressivi che non portano ad alcun risultato ed anzi radicalizzano i problemi già esistenti.

Certo il compito non è facile, i ragazzi non mostrano alcuna fiducia nel professore né tantomeno ritengono sia loro utile ciò che la scuola insegna loro. Dinanzi a vere e proprie sconfitte come nel caso dell’espulsione inflitta a Sulemayn o quella durissima della ragazza che alla fine dell’anno afferma di non aver imparato nulla, François sembra perdere la fiducia in se stesso e nel proprio ruolo e nei suoi fallimenti non si può non vedere un riferimento alle difficoltà delle società occidentali dinanzi a problemi di integrazione e di scolarizzazione. Integrazione che dal professore di francese François, in coerenza con il modello assimilazionista alla francese, viene fondata soprattutto sul corretto uso della parola e della lingua minacciato dalla diffusione del “gergo” colorito dei ragazzi, come segno di appartenenza alla nazione francese; appartenenza che i ragazzi non sembrano accettare, rivendicando con orgoglio le proprie nazionalità di origine ( nel calcio per esempio, dove i ragazzi tifano squadre africane e non francesi).

Un film sicuramente interessante che ci porta a riflettere sulle tematiche della scuola e dell’integrazione proprio mentre nel nostro paese si parla di classi-ghetto per extracomunitari e di metodi repressivi per far tacere le proteste nel mondo della scuola. Questo film dichiara senza ombra di dubbio la fallacia di questi strumenti e l’importanza del dialogo e della comprensione dinanzi a simili tematiche.