Giovedì 16/10/2008 si è tenuta all’Istituto Tecnico Agrario Arrigo Serpieri un’autogestione per rendere partecipi tutti gli studenti alle contestazioni sul decreto Gelmini. Al termine del regolare orario scolastico i ragazzi hanno ritenuto opportuno occupare la zona, essendo un’azione illegale, la preside dell’istituto, Lucia Cucciarelli, si è presentata davanti al corpo studentesco partecipe alla manifestazione pacifica per convincerli a desistere, non riuscendoci ha ritenuto opportuno minacciarli con il pretesto di mettere a rischio l’intero anno scolastico. Sarebbe arrivata a tanto? Sarebbe stata in grado di bocciare tutti gli alunni del Serpieri? Intimoriti dalla minaccia sono usciti dalla scuola, perché oltre a rischiare l’anno scolastico sarebbe scattata una denuncia se fossero rimasti ad occupare. Presidenza e vicepresidenza non hanno saputo mantenere la coerenza, hanno cercato in tutti i modi di fargli cambiare idea, ma alla fine hanno usato i mezzi sbagliati.
Inizialmente si era preso un accordo sulla parola con gli organi di rappresentanza quali la presidenza e la vicepresidenza, erano stati stabiliti 2 giorni di autogestione, dato che l’occupazione non sarebbe stata tollerata dalla preside. Al termine di questi si è sentita l’esigenza di un’ulteriore protesta, essendo tutta Bologna occupata gli studenti erano pronti e motivati, ma è sorto il problema con la legge e gli eventuali allarmi che sarebbero stati innescati all’uscita del personale, così sono stati obbligati a scegliere: rimanere e rivendicare i loro diritti con una denuncia a carico e l’imminente bocciatura o andare a casa e salvarsi fedina penale e anno scolastico. La loro è stata un’autogestione tranquilla, pacifica e ben organizzata e l’occupazione era iniziata con un sit-in, ossia con la più pacifica delle proteste: stando seduti in silenzio.
Il sit-in, o sit down, è una forma di protesta basata sull'occupazione di un'area allo scopo di attirare l'attenzione sulle istanze dei contestatori. Strade, piazze e prossimità di uffici governativi o di società private contestate sono i tipici luoghi di un sit-in, proposto dai suoi praticanti come forma di lotta non-violenta. Il sit-in è stato utilizzato dai movimenti studenteschi del Sessantotto ed è a tutt'oggi una forma di protesta diffusa anche in Italia. Erano partiti con le migliori intenzioni, volevano far capire che anche loro, come il resto delle scuole di Bologna, erano in disaccordo con la Gelmini, volevano far sentire la loro voce, unirsi alla protesta per proteggere i loro diritti, per farlo erano disposti ad attuare misure di precauzione e di vigilanza dei minorenni, protestare pacificamente, ma questo non gli è stato concesso, non gli è stata data fiducia e anziché avere la tolleranza da parte della preside Lucia Cucciarelli, hanno ottenuto delle minacce a loro carico. Il corpo studentesco deve essere in grado di tutelare se stesso e i suoi diritti, come fecero in passato i nostri antenati per ottenere le leggi che ci tutelano tuttora. L’occupazione è illegale, è vero, ma non possono venire minacciati di essere bocciati solo perché tentano di salvarsi il futuro.
Sembrerebbe che la preside non riesca a capire l’importanza di quanto questa riforma gli possa compromettere il futuro, questi ragazzi non avranno più la possibilità di scegliere il da farsi dopo il diploma. Sono entrati al Serpieri coscienti degli sbocchi sia universitari che lavorativi e ora si trovano a non avere più libertà di scelta, il loro destino è già stato scritto, alla fine dei cinque anni si troveranno in mano un diploma che non ha valore. La soluzione di Lucia Cucciarelli è quella di avere fiducia nella regione e nello stato perché stanno lavorando per noi, anche se sono proprio questi organi a metterci in crisi. Questi ragazzi stanno solo cercando di garantirsi un futuro degno dei sacrifici che hanno fatto, lo stanno facendo pacificamente e con giusti pretesti, perciò non vanno fermati.
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