CLASSI SEPARATE
In questi anni abbiamo denunciato la crudeltà di una legge che, come la Bossi-Fini, produce clandestinità , precarietà e mette in gioco il nostro futuro e quello dei nostri figli. Bambine e bambini che conoscono questo paese meglio di quello da cui provengono i loro genitori. Bambine e bambini che condividono il posto a scuola e l'amicizia con i bambini e le bambine italiane, prima che il colore della pelle o l'accento diverso possano costituire un motivo di discriminazione. La Bossi-Fini già minaccia ogni giorno il loro futuro, la loro realtà quotidiana, ma il governo a questo problema non è indifferente.
Il governo non vuole correre il rischio che l'amicizia e i giochi che i bambini italiani e migranti già condividono nelle scuole, creino dei legami e delle forme di comprensione reciproca. Il governo vuole classi separate. Le chiamano classi "di inserimento": si dice che serviranno per insegnare meglio alle bambine e ai bambini migranti la lingua italiana e qualche altra fondamentale norma del vivere sociale. Classi separate che in realtè servono a insegnare alle bambine e ai bambini migranti, sin dal principio, qual è il posto che si vuole assegnare loro: il posto più basso nella gerarchia sociale e dei diritti che la legge Bossi-Fini fa di tutto per creare e rendere solida. Classi separate servono a mostrare alle italiane e agli italiani che c'è qualcuno sotto di loro, che possono essere retrocessi, che, nonostante siano anche loro precari e sfruttati, possono affermare una qualche superiorità .
Non basta il razzismo delle impronte digitali che classificano anche i bambini. Non bastano la detenzione e l'espulsione che interrompono ogni giorno il corso di giovani e giovanissime vite. Quelli che sono qui, quelli che studiano e lavorano qui, devono considerarsi inferiori e rimanere al loro posto, fin dal principio. L'apartheid scolastico è il passo chiaro e definitivo per insegnare a migranti e italiani che integrazione per questo governo significa sfruttamento e segregazione. E' parte essenziale dello smantellamento della scuola pubblica contro il quale genitori, studenti e insegnati si stanno mobilitando. E' vero: il razzismo comincia nelle scuole e a introdurlo è il governo. Classi separate nella scuola, così come vogliono che ci siano classi separate e distinte nei luoghi di lavoro e nei quartieri dove abitiamo. Che a qualche malintenzionato non venga in mente che siamo un'unica classe!
Coordinamento Migranti Bologna e provincia
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