“Saremo diecimila!” La gioia e l’emozione corrono di bocca in bocca.
Dietro il lungo striscione che apre il corteo degli studenti medi contro la distruzione della scuola pubblica si accalcano disordinatamente migliaia di ragazzi e adolescenti.
Non ci sono cordoni intruppati, file ordinate, ma solo un magma in ebollizione che dilaga come un fiume in piena. La carica di adrenalina dirompente si legge ad ogni passo su migliaia di facce sorridenti, urlanti, nei balli frenetici improvvisati al suono del sound system che alterna ritmi martellanti e testi impegnati dei cantautori di sempre e ancora suoni ripetitivi, duri, incazzati nati in questi anni nei centri sociali.
“La cultura è troppo cara? Proviamo con l’ignoranza!”
Un semplice slogan carico di sarcasmo tagliente riempie lo sfondo rosa del grande striscione in testa al corteo.
In cento città oggi gli studenti conquistano le strade e le piazze, molti per la prima volta, grazie al miracolo compiuto dalla ministra/droide Gelmini che, con il decreto demenziale di riforma della scuola, è riuscita a catalizzare l’inevitabile rivolta di tutti: studenti, insegnanti, genitori, bambini delle elementari e di chiunque sia ancora in possesso di qualche neurone funzionante.
“Bologna è cultura, Gelmini è spazzatura”
Un altro esempio dell’altissima stima che gli studenti in lotta hanno per il “loro” ministro.
Beh, se il nano regnante e la ministra droide pensavano che un ventennio (l’ultimo, non quello là, anche se si somigliano) di rimbecillimento televisivo e di ballismo mediatico avessero distrutto per sempre la capacità di capire, di criticare e la voglia di ribellarsi da oggi sanno che si sono sbagliati.
“Siamo qui siamo là siamo in tutte le città”
CI SIAMO E NON ABBIAMO FRETTA DI ANDARCENE.
Intanto domani, sabato 11, assemblea generale al VAG61 in Via Paolo Fabbri 110 per decidere le mobilitazioni dei prossimi giorni.
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