Piazza S. Francesco è troppo piccola per accoglierli tutti. E quando il corteo parte, senza sound system e con pochissimi striscioni, il serpentone impiega parecchio tempo per svuotare la piazza. Non c’è che dire, la ministra dell’Istruzione Gelmini ha compiuto il miracolo: tanti studenti delle superiori erano anni (decine di anni) che non si vedevano a una manifestazione a Bologna. Del resto, che lo sciopero e la sfilata per il centro storico sarebbero state un successo lo si poteva già intuire poco prima delle 9: tutte le strade, intorno al concentramento del corteo, si sono trasformate in tanti affluenti per poi sfociare in un grande fiume di ragazze e ragazze. E’ uno spaccato della generazione under 19 bolognese in cui è evidente la presenza massiccia dei figli dei migranti, nati e cresciuti sotto le Due Torri, che "vivono" (e non convivono) mischiati tranquillamente ai loro coetanei.
Significativa la parola d'ordine dello striscione che apre il corteo: "La cultura costa troppo? Proviamo con l'ignoranza". Dire più di 10.000 non è esagerato, se si vogliono fare delle stime sulla partecipazione, ma è evidente che, nel corso del suo fluire, il corteo si ingrosserà, eccome… Diversi gruppi di ragazzi si stanno ancora aggiungendo al corteo in via Marconi, li aspetteremo all’arrivo in Piazza Maggiore e, alla fine, faremo il conto: siamo pronti a scommettere che gli "anti.Gelini" faranno il botto.
Insomma, non è retorica dire che, questa mattina, a Bologna, è arrivata una bella ventata di gioventù.
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