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> A Vag61 venerdì 10 alle 20.30 cena sociale con performances
Il Pride che si è tenuto a Bologna lo scorso 28 giugno ha evidenziato profonde fratture nel movimento lesbico, gay e transessuale, fratture esistenti – evidentemente – da prima, ma che sono emerse in maniera drammatica attraverso almeno due elementi: la debolezza di elaborazione politica all’interno del Comitato Pride che ha lasciato spazio a derive securitarie, perbeniste, escludenti e qualunquiste, e la delega alla repressione poliziesca della gestione dei conflitti interni al movimento’ e il conseguente uso della diffamazione nei confronti dei soggetti politici non allineati all’organizzazione.
Non credendo che questo riguardi solo il movimento LGBTIQ, ma che più in generale sia in atto un attacco contro ogni movimento che faccia riferimento all’autodeterminazione e all’antifascismo e che rifiuti le logiche di rappresentanza, Facciamo Breccia, Antagonismogay, Fuoricampo e Coordinamento Sylvia Rivera hanno organizzato a luglio un’assemblea cittadina a Bologna, da cui è emersa una lettura tutta politica delle icende collegate al Pride, viste come sintomo di una generale crisi della politica. Ciò che è avvenuto a Bologna il 28 giugno è un analizzatore che ha rotto le omertà, facendo emergere i non detti e le contraddizioni di una parte del movimento che ha scelto l’istituzionalizzazione del proprio percorso politico. Diversamente noi riteniamo fondamentale pensare e praticare i processi istituenti facendo in modo che rimangano aperti e non si fossilizzino in un 'dato una volta per tutte', in una burocratizzazione/pietrificazione di ciò che dovrebbe essere sempre in movimento, in cambio delle briciole della politica istituzionale.
L’assemblea si è conclusa con la proposta di un nuovo momento costituente del movimento LGBTIQ, una tre giorni in cui si ridefiniscano i contenuti, i principi etici e le pratiche di un movimento che sia contro la repressione, la normalizzazione e il ridisciplinamento dei corpi, da tenersi in autunno, proprio a Bologna. Un’occasione per rilanciare l’analisi e la capacità di agire collettivo, per ricreare connessioni tra ambiti di ricerca critica, attivismo e lavoro culturale e politico. Raccogliamo una diffusa e non eludibile necessità, da tempo sentita, di creare luoghi politici di dibattito teorico/pratico, per intersecare percorsi spesso isolati nei territori o nelle micropolitiche del quotidiano, nelle mobilitazioni e nelle ricerche sociali e universitarie, al fine di mettere in comune saperi e analisi che ci consentano di leggere criticamente lo stato di cose presenti e di elaborare pratiche efficaci per un percorso di reale liberazione.
Ripartiamo dalla condizione LGBTIQ contemporanea, caratterizzata simultaneamente da esclusione sociale/culturale e iperinclusione produttiva; caccia alle streghe e marketizzazione pervasiva delle nostre soggettività e spazi sociali; violenza, aggressioni, stupri e ambigua femminilizzazione /omosessualizzazione dell’immaginario. In questo contesto, da declinare nell’arretratezza specifica del caso italiano (familismo, presenza vaticana…) si situano le soggettività LGBTIQ sospese tra deliri di normalizzazione/rispettabilità e bisogni di sovversione e trasformazione; omologazione post-identitaria e recupero di genealogie radicali.
Obiettivo della tre giorni è tentare di trasformare la crisi della rappresentanza, esemplificata dalle ultime elezioni politiche, ma anche dal bilancio fallimentare di una lunga stagione di commistione di parti del movimento LGBT con partiti e istituzioni, in un’opportunità per l’apertura di una nuova fase di movimento.
Il Coordinamento Facciamo Breccia, nato nel 2005 come percorso di mobilitazione permanente fondato su autodeterminazione, laicità e antifascismo, ma non come coordinamento esclusivamente lgbtiq, si assume quindi l’onere di promuovere la tre giorni insieme ai gruppi bolognesi che già hanno indetto l’assemblea cittadina da cui è nata questa proposta. Vorremmo quindi che questa occasione vedesse come protagoniste tutte quelle realtà LGBTIQ– afferenti o meno a Facciamo Breccia - che, a partire dal proprio territorio, credono che le parole d’ordine e le pratiche cui si debba oggi ispirare un movimento che intenda riprendere parola e azione per fare fronte alle derive razziste e alla pervasiva diffusione di ideologie e pratiche securitarie e di normalizzazione, siano: autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione. Parole da declinare in pratiche incarnate e sessuate che riconoscano i nessi dell’emergente complesso razzista-xeno-omo-lesbo-trans fobico. Nel corso dell’assemblea di Bologna da più interventi è stata indicata la grande manifestazione femminista e lesbica del 24 novembre 2007 contro la violenza maschile sulle donne come l’evento che ha inaugurato una nuova radicalità, segnando la necessità di compiere un salto definitivo dalla delega all’autodeterminazione, ed è anche a questo tipo di percorsi che guardiamo nella definizione di nuove strategie di movimento.
La tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di disciplinamento dei corpi si terrà a Bologna dall’10 al 12 ottobre Si articolerà attraverso tavoli tematici ed assemblee plenarie e fin da ora siamo disponibili a raccogliere proposte e desideri.
Eventuali comunicazioni a info@facciamobreccia.org