Ora degrado raggiunge anche piazza Santo Stefano?

Se piazza Verdi non basta

Era una serata dalla temperatura piacevole ieri sera, una di quelle da passare all'aria aperta, sotto le stelle, con le piazze sedute a farci compagnia. E passando per Santo Stefano ho pensato per un attimo di essere di nuovo a Bologna, quella che socializza, ride, vive. Ma era una illusione, come mi hanno presto ricordato quattro luccicanti e, chissà perchè, tronfi, agenti della polizia. Passo fiero e aria severa: "Qui seduti non si può stare".
7 ottobre 2008 - Simona De Nicola

Bologna, mezzanotte.

L'ora in cui la città si avvolge nella notte e si fa più bella. L'ora in cui si libera dalla gabbia dei rumori del traffico, del compra-vendi, dello stress di chi va e viene.

L'ora in cui le piazze si siedono con noi a farci compagnia: una birra, un amico, un sogno da raccontare, una conquista da condividere.

Questa è una città da sogno, questa è la Bologna che ci fa nostalgia. Questa è oggi una utopia.

Tornavo dal cinema con alcuni amici, ho visto un bel film.

Parada, parla di un sogno che si avvera. Di un clown che fa sorridere le strade brutali di Bucarest per un gruppo di ragazzi.

Io credo nella strada, nella energia positiva che si sprigiona dagli incontri a cielo aperto, nella ricchezza di uno scambio di idee tra le arcate dei portici, nel sorriso che nasce tra due persone che si stanno conoscendo.

Così ieri avevo ancora tutte queste idee che mi ronzavano nella testa e quando sono arrivata in piazza Santo Stefano e ho visto un po' di gente, ragazzi come me, seduti sui paffuti ciottoli. Quando un leggero gorgogliare di voci allegre hanno raggiunto il mio orecchio..

Per un attimo ho pensato di essere di nuovo a Bologna.

Ma è stato un attimo: dopo alcuni minuti due volanti della polizia sono atterrate nella piazza e quattro agenti hanno iniziato ad intimare alle persone sedute di alzarsi. Pena una multina di appena 50 euro.

Cosa vuoi che siano, per le nostre già stremate tasche.

Così, mi è venuta una rabbia profonda. Ho pensato alla desolazione di Piazza Verdi, a come è stata trasformata da cuore propulsore delle lotte giovanili, da fucina di movimenti e idee nel simbolo del Degrado. Nessuno più vuol sedersi con la bella signora Verdi. Non con camionette e macchine delle forze dell'ordine accanto.

Ragazzi, non rinunciamo alla bellezza.

Il vero Degrado è quello che il Comune e i bacchettoni stanno creando.

Una città cosmetica, desolata, arida.

Una città priva di linee, di nomadismo, di incroci, di schizofrenia.

Riprendiamoci i nostri sogni, facciamo bruciare Bologna di vita.