Ecco il testo con cui è stata convocata l’iniziativa:
Invitiamo tutte alla consegna delle nostre linee guida per l'autodeterminazione delle donne.
L'accesso all'Interruzione Volontaria di Gravidanza anche nella nostra Regione è sempre più ostacolato dall'aumento dei medici obiettori di coscienza negli ambulatori, nei consultori e negli ospedali.
In questo ultimo anno sempre più donne hanno denunciato disagi e difficoltà nel rivolgersi al servizio pubblico per effettuare l'IVG o anche solo per ottenere la prescrizione della cosiddetta "pillola del giorno dopo", un farmaco contraccettivo volutamente scambiato anche dai farmacisti per un farmaco abortivo.
Il diritto delle donne a gestire autonomamente la propria vita e il proprio corpo è al centro di una campagna politica e mediatica di criminalizzazione del ricorso all'IVG, sfociata in episodi di violenza dello Stato sulle donne, come accaduto nel Policlinico di Napoli lo scorso febbraio (quando la Polizia ha fatto irruzione nel reparto ospedaliero per sequestrare il feto ed interrogare una donna che si era sottoposta ad aborto terapeutico) o come accaduto a Treviso a metà settembre dove le Forze dell'ordine hanno arrestato in ospedale una donna migrante senza documenti che si era appena sottoposta all'IVG.
A Bologna ogni martedì le donne che entrano nel Reparto di Maternità del S.Orsola sono costrette a sottoporsi alle molestie degli antiabortisti, che da anni manifestano indisturbati la loro intollernza e il fanatismo sulla soglia dell'Ospedale, colpevolizzando le donne e la loro scelta.
Come se non bastasse, l'Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna vuole ora orientare l'applicazione della Legge 194 verso una maggiore collaborazione dei Consultori della regione con le associazioni di volontariato, in un'ottica di piena applicazione della legge che riduca il numero delle interruzioni di gravidanza.
Come donne che difendono ogni giorno il diritto a poter scegliere liberamente ed in piena autonomia del proprio corpo non possiamo che inorridire di fronte all'ennesimo tentativo di estendere una nuova forma di controllo sulle nostre vite tramite linee guida che riconoscono all'associazionismo antiabortista la facoltà di intervenire sul tema della sessualità e della riproduzione. Non vogliamo Linee guida che un domani possano condurre a convenzioni e protocolli con le associazioni di volontariato Pro-life.
Esigiamo una migliore applicazione della Legge 194 che vada nella direzione di garantire a tutte le donne – italiane e migranti – l'accesso all'IVG secondo una procedura rapida e semplice, nella più vicina struttura ospedaliera.
*Siamo ben consapevoli, perché continuamente lo sperimentiamo sui nostri corpi, che sul tema dell'aborto si riflettono i tentativi di normare e assoggettare la libertà delle donne, ma anche, purtroppo, le tristi dinamiche di produzione del consenso interne ai partiti, come dimostrano le dichiarazioni di Bissoni, esponente del Partito Democratico.
Per questi motivi le Linee guida e di indirizzo sulla salute delle donne le vogliamo dettare noi donne!
Contraccezione gratuita ed accessibile!
Difesa dei consultori come luoghi della libertà di scelta!
Nessun "pro-life" dentro i nostri consultori!
*Guai a chi ci tocca!* - Bologna
*Collettivo Spam* - Parma
*Lab. Paz* - Rimini
*Lab. AQ16* - Reggio Emilia