Alle ore 9.45 di oggi, giovedì 25 settembre, quattro poliziotti municipali, due uomini e due donne, molestano un homeless, seduto in una panchina della bellissima piazza San Francesco, in centro a Bologna. Lo costringono ad alzarsi, gli fanno raccattare carrello e sacchetto dei vestiti. Lo cacciano via dalla Piazza.
Sono presenti alla scena pochi cittadini che osservano (tutti) increduli la scena.
Vado a chiedere cosa sta succedendo e quali i motivi. Testualmentemi rispondono: "facciamo rispettare l'Ordinanza". Quale? quante? "Non importa, ve ne sarà certamente una". I quattro poliziotti municipali tacciono. Si guardano tra loro. Tacciono.
Parla ora questo cittadino che stiamo chiamando homeless e, parlando a voce alta, ricorda che Leonardo è stato sì un genio, ma che ha sbagliato tutto quando si è messo a progettare le armi per la guerra; lì e da lì in poi non sarebbe più stato un genio.
Nessuno di noi parla più. Ce ne andiamo tutti. La piazza è vuota.
Per quattro poliziotti locali (e per chi li ha mandati) il problema è stato risolto. La causa è stata rimossa.
La causa era questo *povero cristo*: é lui il responsabile del degrado, dell'insicurezza. Come mi è stato detto: era lui il motivo per cui "i bambini non giocano più in Piazza" e per cui "anch'io ho il diritto di sedermi" non viene rispettato (badate che c'erano almeno altre quindici panchine libere).
Gli ex vigili urbani non vedono e si curano delle decine di auto della Finanza parcheggiate impropriamente ed ovunque, nè vedono due auto della Polizia che percorrono contromano la strada sulla loro sinistra. Ma tant'è, "non siamo qui per questo". Sono qui per cacciare un barone, un homeless, un povero.
E' lui il nemico, è lui ed il suo corpo il responsabile del degrado della vita sociale e relazionale nella nostra città.
Bologna è comandata da ex comunisti travestiti ora da evangelisti del mercato, custodi della sicurezza e della proprietà come lo sono i Zanonato, i Tosi, gli Alemanno.
Essi sono i nemici del comune.
Mandiamoli via. Perchè dove un povero non può sedersi su una panchina lì il sole è tramontato e la città non è altro che un vuoto luogo, in cui nessuno è più cittadino.
Gianmarco De Pieri, residente del Quartiere Saragozza.
ps: mi piacerebbe che i quattro poliziotti leggessero "Il sole dei morenti" di C.Izzo, edizioni e/o; qualcuno glielo faccia leggere