«Ce l’ho messa tutta per trovare un motivo valido per essere antifascista ma non l’ho proprio trovato. Anzi ne ho trovati molti per non esserlo. A questo punto ti prego di capirmi e con me tutti i ragazzi di Azione Giovani. Prego Dio affinché ci dia la forza di perdonare chi in nome dell’antifascismo ha ucciso giovani vite innocenti; ma cerca di comprenderci: noi non possiamo essere, non vogliamo essere e non saremo mai antifascisti». È quanto scrive il presidente di Azione Giovani Roma e consigliere provinciale del Pdl, Federico Iadicicco, nella «lettera aperta ad ogni Italiano» pubblicata sul sito di AG.
Nonostante tutti i trasformismi e tutti i maquillage li avevamo comunque già riconosciuti. Sono sempre loro: gli eredi italici della cultura autoritaria, razzista, omofoba e sessista del fascismo. Sono giovani nostalgici che hanno trovato il modo di far carriera. Talora squadristi. Ma soprattutto non riescono a perdonare chi non si riconosce in questo paese stupido, ipocrita, razzista e omicida.