Sgomberi d'agosto

La "creatività" del Comune di Reggio Emilia: polizia e sgomberi di case

In un comunicato stampa l'esecutivo della Confederazione Cobas di Reggio Emilia prende posizione contro i provvedimenti dell'Amministrazione comunale contro alcune famiglie che avevano occupato appartamenti vuoti. Per il sindacato di base non si tratta di un´operazione a difesa di cittadini assegnatari - come ha affermato l´assessore Pedroni - ma di interessi economici ben definiti.

22 agosto 2008 - Cobas Reggio Emilia

Via Compagnoni, all'alba del 13 agosto 2008, sembrava una delle strade di Genova di quel tragico G8, ma per la nostra città un tale schieramento di forze dell´ordine richiama alla memoria tempi ancora più lontani: i tragici fatti del luglio 1960 e l´occupazione militare della città in quei giorni. Solo che allora la polizia era inviata dal governo parafascista di Tambroni, ora dalla giunta "democratica e di sinistra" di Delrio.
Oltre 100 appartenenti alle forze "dell´ordine" tra vigili urbani, poliziotti e carabinieri mandati a effettuare lo sgombero di poche famiglie che occupavano appartamenti vuoti, da demolire tra tre anni.
Numero spropositato per un´operazione a difesa non dei cittadini assegnatari - come afferma l´assessore Pedroni - ma di interessi economici ben definiti.
E' questa la vergogna più grossa di un'amministrazione sempre pronta ad autoassolversi: per "giustificare" un´indecente operazione di sgombero e nascondere le responsabilità e gli effettivi interessi immobiliari ed economici, si tenta di scatenare una "guerra tra i poveri" cercando di addossare la causa di un mancato diritto alla casa ad altri che pure casa non hanno.
Non fosse stato per i compagni e le compagne del Collettivo Sottotetto che hanno opposto resistenza e hanno manifestato ancora una volta la loro indignazione, tutto sarebbe apparso come una normale operazione in difesa di un progetto di edilizia pubblica.
In questi giorni, nelle pagine de "Il Manifesto", l´assessore ai lavori pubblici Colzi cerca di smarcarsi dalle politiche privatistiche del governo e di Tremonti, ma il profilo securitario e la "creativa" (Maroni docet) applicazione del modello legalitario sono gli stessi della destra neoliberale e xenofoba.
E´ quella stessa indecente logica e quegli stessi interessi speculativi ed immobiliari che hanno portato in questi giorni a Modena - da parte di una gemella amministrazione comunale di "centrosinistra" - allo sgombero e alla distruzione del centro sociale anarchico "Libera" cui va la nostra totale e piena solidarietà.
Peccato infine che i pochi inquilini già rientrati nelle loro case ricostruite di via Compagnoni quelli "regolari", ritrovino le "nuove" abitazioni con camere-loculo: ridotti di parecchio i metri quadrati e ridotti anche gli appartamenti rispetto al numero complessivo del "vecchio quartiere".
Per molti purtroppo è il massimo che si possa pretendere oggi e, visti i tempi che corrono, chi rientra negli appartamenti si deve accontentare.
A parte il populismo di facciata, per questa amministrazione comunale l´unica logica dominante è quella del mercato: "riqualificare" un quartiere significa ricostruire con i minori costi possibili (di denaro e di forza lavoro) perché a Reggio ormai non ha più cittadinanza un progetto sociale che dia dignità e assegni benessere alle persone.
Eppure questa città ha un passato glorioso di cui andare fieri: i quartieri popolari di una volta nulla hanno a che fare con i loculi ricostruiti di via Compagnoni.
Ma erano altri tempi. Allora la casta politica non professava la religione del denaro e del mercato e si esisteva come donne, come uomini, come cittadini, come esseri umani. Allora non si sgomberavano famiglie con schieramenti massicci di polizie.
Facciamo un appello ai lavoratori, ai cittadini per impedire la militarizzazione della città, per ricostruire reti sociali rivolte a contrastare le derive securitarie e le speculazioni immobiliari.
In particolare ci appelliamo ai vigili del fuoco -che da tempo si oppongono alla militarizzazione del corpo- perché si rifiutino di partecipare a queste indegne operazioni poliziesche ed antisociali.

Cobas Reggio Emilia