Cosa c'è dietro al sorriso di ogni addetto all'industria turistica riminese?

Schiavi in riviera

"Stai lavorando 13 ore al giorno? Hai lavorato per mesi senza avere il giorno di riposo? Accetti queste condizioni perché lo stipendio, apparentemente vantaggioso, in realtà è un prendere o lasciare, quindi una scelta obbligata?". Nasce un blog che ha l’obiettivo di raccogliere testimonianze ed opinioni di tutti coloro che hanno potuto o dovuto toccare con mano la realtà del lavoro stagionale sulla costa romagnola. Uno spazio in cui possano emergere le prime voci di denuncia di un sistema di sfruttamento, da considerare come un vero e proprio schiavismo estivo che persiste indisturbato da decenni a questa parte.
19 agosto 2008 - nca Malabocca

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Matteo, 16 anni, nato e residente a Bellaria Igea Marina.
Cameriere in un ristorante di Bellaria, primo impiego.

I: intervistatore
i: intervistato


I: Vedo dalla faccia che sei piuttosto giovane, quanti anni hai?
i: Ho 16 anni
I: Che lavoro fai?
i: Faccio il cameriere ai tavoli in un ristorante, ma durante l’inverno frequento il liceo.
I: Sei in regola con un contratto di assunzione?
i: No
I: Cosa c’è che non è in regola?
i: Non risulto assunto nemmeno per un minuto al giorno: sono completamente in nero.
I: Quante sono, invece, le ore in cui lavori?
i: Lavoro dalle 18:00 alle 01:00 circa.
I: Per sette ore di lavoro al giorno, qual è il tuo stipendio?
Schiavinriviera i: Ho iniziato a lavorare la sera della notte rosa che mi pare fosse venerdì 04 luglio
(nel mese di giugno andavo solo il venerdì, il sabato e la domenica per 20 euro a sera) e da allora non sono ancora stato pagato. Mio padre mi ha trovato questo lavoro ed è lui che si è messo d’accordo per il mio stipendio con il datore di lavoro: circa 600 euro al mese. I primi cinque o sei giorni in cui ho lavorato il mio capo mi dava 20 euro a fine serata, ma io pensavo che fosse un regalo, una specie di mancia. Poi mi è venuto il dubbio che invece quella fosse proprio la mia paga e quando gli chiesi chiarimenti, mi disse che non dovevo preoccuparmi, che quando avrebbe pagato gli altri suoi dipendenti allora avrebbe pagato anche me. Da quella sera ha messo di darmi i 20 euro giornalieri, ma allo stesso tempo non mi ha ancora pagato.
Il problema più grosso è che non so esattamente quanto e quando mi pagherà e non gli chiedo niente perché ho paura che schizzi.
I: Quali sono i giorni in cui lavori?
i: Stando all’accordo preso con il mio datore di lavoro dovrei lavorare tutti i giorni tranne il lunedì e il martedì. Però capita spesso che mi chiama per fare anche i giorni in cui dovrei essere a riposo e la cosa che mi fa innervosire e che questo lo fa attraverso una telefonata appena 10 minuti prima dell’inizio del servizio. Questo fa si che praticamente non ho mai una sera completamente libera per stare con i miei amici perché devo tenere il telefono acceso e farmi trovare nei paraggi del ristorante in caso che lui abbia bisogno.
I: Sei a conoscenza dei tuoi diritti?
i: No, non sono completamente a conoscenza dei miei diritti, però alcune cose le conosco.
I: Per caso qualcuno del ristorante ti ha mai detto cosa devi fare in caso di un controllo da parte degli ispettori della camera del lavoro o della guardia di finanza?
i: Si, mi hanno detto che in caso di controllo devo scappare via, ma se mi fermano devo dire che ero al ristorante a trovare un mio amico.
I: Conosci per caso le condizioni dei tuoi colleghi?
i: I miei colleghi si lamentano e sono a anche in condizioni peggiori. Un mio amico lavora mattina e sera di tutti i giorni ed è in regola solo per il fine settimana.
I: Il rapporto personale con il tuo datore di lavoro, al di là di tutto questo, è soddisfacente?
i: Mi fanno mangiare e bere quanto voglio, quindi sotto questo punto di vista sto bene.
I: Ultima domanda: ti piace questo lavoro?
i: No, non mi piace tanto come lavoro. Lo faccio perché mi servono i soldi altrimenti non lo avrei fatto.