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Matteo, 16 anni, nato e residente a Bellaria Igea Marina.
Cameriere in un ristorante di Bellaria, primo impiego.
I: intervistatore
i: intervistato
I: Vedo dalla faccia che sei piuttosto giovane, quanti anni hai?
i: Ho 16 anni
I: Che lavoro fai?
i: Faccio il cameriere ai tavoli in un ristorante, ma durante l’inverno frequento il liceo.
I: Sei in regola con un contratto di assunzione?
i: No
I: Cosa c’è che non è in regola?
i: Non risulto assunto nemmeno per un minuto al giorno: sono completamente in nero.
I: Quante sono, invece, le ore in cui lavori?
i: Lavoro dalle 18:00 alle 01:00 circa.
I: Per sette ore di lavoro al giorno, qual è il tuo stipendio?
i: Ho iniziato a lavorare la sera della notte rosa che mi pare fosse venerdì 04 luglio
(nel mese di giugno andavo solo il venerdì, il sabato e la domenica per 20 euro a sera) e da allora non sono ancora stato pagato. Mio padre mi ha trovato questo lavoro ed è lui che si è messo d’accordo per il mio stipendio con il datore di lavoro: circa 600 euro al mese. I primi cinque o sei giorni in cui ho lavorato il mio capo mi dava 20 euro a fine serata, ma io pensavo che fosse un regalo, una specie di mancia. Poi mi è venuto il dubbio che invece quella fosse proprio la mia paga e quando gli chiesi chiarimenti, mi disse che non dovevo preoccuparmi, che quando avrebbe pagato gli altri suoi dipendenti allora avrebbe pagato anche me. Da quella sera ha messo di darmi i 20 euro giornalieri, ma allo stesso tempo non mi ha ancora pagato.
Il problema più grosso è che non so esattamente quanto e quando mi pagherà e non gli chiedo niente perché ho paura che schizzi.
I: Quali sono i giorni in cui lavori?
i: Stando all’accordo preso con il mio datore di lavoro dovrei lavorare tutti i giorni tranne il lunedì e il martedì. Però capita spesso che mi chiama per fare anche i giorni in cui dovrei essere a riposo e la cosa che mi fa innervosire e che questo lo fa attraverso una telefonata appena 10 minuti prima dell’inizio del servizio. Questo fa si che praticamente non ho mai una sera completamente libera per stare con i miei amici perché devo tenere il telefono acceso e farmi trovare nei paraggi del ristorante in caso che lui abbia bisogno.
I: Sei a conoscenza dei tuoi diritti?
i: No, non sono completamente a conoscenza dei miei diritti, però alcune cose le conosco.
I: Per caso qualcuno del ristorante ti ha mai detto cosa devi fare in caso di un controllo da parte degli ispettori della camera del lavoro o della guardia di finanza?
i: Si, mi hanno detto che in caso di controllo devo scappare via, ma se mi fermano devo dire che ero al ristorante a trovare un mio amico.
I: Conosci per caso le condizioni dei tuoi colleghi?
i: I miei colleghi si lamentano e sono a anche in condizioni peggiori. Un mio amico lavora mattina e sera di tutti i giorni ed è in regola solo per il fine settimana.
I: Il rapporto personale con il tuo datore di lavoro, al di là di tutto questo, è soddisfacente?
i: Mi fanno mangiare e bere quanto voglio, quindi sotto questo punto di vista sto bene.
I: Ultima domanda: ti piace questo lavoro?
i: No, non mi piace tanto come lavoro. Lo faccio perché mi servono i soldi altrimenti non lo avrei fatto.