Il fronte antirazzista inizia a muoversi

La protesta di rom e sinti contro le misure anti-nomadi del governo

Note a margine delle notizie sulla protesta della associazioni umanitarie e di solidarietà contro la schedatura dei rom, adulti e minori. La Federazione Rom e Sinti Insieme sta preparando una seconda grande manifestazione, dopo quella del primo giugno a Roma, che si svolgerà sempre nella capitale il prossimo 10 di luglio. L’associazione Amalipè Romanò di Firenze sta preparando una giornata dedicata interamente a Rom e Sinti per discutere dei loro problemi al Meeting Antirazzista di Cecina.

30 giugno 2008 - Piero Colacicchi (OsservAzione)

rom autobus Chi, da anni, attraversa la pratica quotidiana e lo studio, o interviene contro l’emarginazione, le discriminazioni e il razzismo, può potete facilmente immaginare come i Rom e i Sinti che vivono in Italia, oggi, non soffrono soltanto per le condizioni in cui sono costretti a vivere e per le norme "anti-nomadi" con cui questo governo rende la loro vita ancora più dura, ma anche per l’umiliazione di vedere i loro sforzi per difendersi e quelli dei loro rappresentanti raramente ricordati perfino nella stampa solidale e a loro alleata.

L’immagine che ne deriva è che i Rom ed i Sinti subiscano in silenzio. Passivamente. Che se ne stiano lì sperando inerti che qualcuno li aiuti.

Eppure noi lo sappiamo bene che effetto faccia sentire che chi è intorno si comporta quasi come se dicesse: " fatti in là che non sei in grado di far da solo/ da sola, e lascia fare a me". Il semplice rischio (anche quando non era assolutamente nelle intenzioni di chi aiuta, o addirittura s’indigna e urla), che possa venirne fuori un senso di umiliazione e quindi anche di ripulsa, da parte di chi necessita di aiuto, deve far riflettere continuamente chi si trova in condizioni di vantaggio.

Esso, se vuole davvero essere d’aiuto, ha l’obbligo di impegnare ogni sforzo affinché ciò non accada. Sembra un discorso ovvio, e non vuol essere di offesa a nessuno, ma sta di fatto che chi è abituato da sempre a far parte dei gruppi maggioritari spesso dimentica questi principi.

Ho pensato, pertanto, utile dare le notizie che seguono affinché si possa, ciascuno negli spazi che ha a disposizione, far sapere ciò che i Rom ed i Sinti mettono in campo in questa difficile congiuntura: anche se si tratta solo di una breve e parziale rassegna delle iniziative che le organizzazioni rom e sinte italiane ed europee stanno prendendo per difendere i loro diritti.

Subito dopo gli incendi di Ponticelli, dopo la venuta in Italia dell'europarlamentare rom Victoria Mohacsi di cui i giornali hanno scritto, una delegazione di una ventina di rappresentanti dell’associazionismo rom di Romania e di Ungheria si è precipitato in Italia per una missione conoscitiva ed ha visitato i campi di Napoli, Roma, Firenze, Milano, Torino e Brescia incontrando Rom e Sinti italiani e immigrati, e poi giuristi, per stilare un rapporto da far girare tra tutte le comunità rom, sinte e gitane d’Europa. Il rapporto è quasi pronto e verrà presentato l’11 luglio a Vienna, al Convegno Supplementare sulla Dimensione Umana dell’OSCE che vedrà, nelle giornate organizzate dal gruppo di contatto Rom all’OSCE, e dedicate ad affrontare i temi principali della questione dei Rom e dei Sinti in Europa, centinaia di rappresentanti dei vari gruppi rom di tutto il mondo discutere anche su ciò che avviene in Italia. Per l’Italia parteciperanno ufficialmente Eva Rizzin, Sinta italiana, a cui è stato inoltre affidato il compito di pronunciare il discorso introduttivo alla terza sessione, Dijana Pavlovic, Rom serba e Graziano Halilovic, Rom bosniaco, tutti e tre della Federazione Rom e Sinti Insieme. Federazione – prima "Comitato" – che da più di un anno riunisce una ventina di associazioni di Rom italiani e immigrati e di Sinti, provenienti da ogni parte d’Italia.

Degli altri possibili partecipanti non si sanno ancora i nomi.

Per l’11 luglio, e ancora a Vienna, è in studio la possibilità di istallare enormi pannelli bianchi davanti al palazzo Hofburg, pannelli su cui ciascuno potrà lasciare le proprie impronte digitali.

Va ricordato anche che il 2 giugno scorso sette ong, quattro delle quali di Rom rumeni (l'European Roma Grassroots Organization, Roma Center for Social Intervention and Studies –Romani Criss- , Policy Center for Roma and Minorities, Roma Civil Alliance of Romania) insieme al Centro per il Diritto alla Casa e Contro gli Sfratti di Ginevra - COHRE, all’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione – ASGI – e all’associazione osservAzione hanno consegnato al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite una protesta contro i provvedimenti presi dal governo italiano e che il 3 Giugno, a mezzogiorno in punto, un’importante manifestazione a livello internazionale vide molti Gitani a Madrid e molti Rom a Bucarest issare cartelli contro le ambasciate italiane in Spagna e in Romania. È in corso di preparazione un altro rapporto sulla situazione italiana da presentare sia alla Commissione contro il Razzismo e l’Intolleranza dell’ONU sia a quella del Consiglio d’Europa.

Intanto in Italia la Federazione Rom e Sinti Insieme sta preparando una seconda grande manifestazione, dopo quella del primo giugno a Roma, che si svolgerà pure a Roma il 10 di luglio; e l’associazione Amalipè Romanò con sede a Firenze prepara, insieme all'ARCI, una giornata dedicata interamente a Rom e Sinti per discutere dei loro problemi al Meeting Antirazzista di Cecina.

Questi fatti dimostrano che i Rom e i Sinti non solo non subiscono, ma si stanno muovendo, eccome!

È di importanza fondamentale che tutti noi che abbiamo a cuore i diritti dei Rom e dei Sinti ci si renda conto che non stiamo lavorando "per" le comunità Rom e Sinte, ma che stiamo "affiancando" un crescente ed importantissimo movimento interno a queste comunità. Dobbiamo rendercene conto affinché le proteste servano non solo in quanto tali, ma specialmente per appoggiare, stimolare e dar forza, in maniera paritaria e corretta, alle organizzazioni interne dei Rom e dei Sinti.