Una lista cittadina autorganizzata per le elezioni comunali del 2009

Un'antenna delle intelligenze non inquinate

Secondo incontro di "Inquinamento zero - ignoranza zero". Dopo la prima assemblea che si è svolta giovedì 5 giugno, i promotori di questa "originale avventura" danno appuntamento a chi è interessato al prossimo Venerdì 27 giugno alle ore 21 presso la Sala Pertini della Cooperativa Risanamento, in Via Muratori 4/2 (traversa a destra di Viale Vicini, tra Porta San Felice e Porta Sant’Isaia).

25 giugno 2008

ignoranza Abbiamo chiesto a Franco Berardi Bifo di presentarci la seconda iniziativa pubblica di "Inquinamento zero- Ignoranza zero".

"Il primo incontro, quello del 5 giugno, lo abbiamo tenuto presso VAG 61 (uno spazio sociale autogestito che si occupa prioritariamente di comunicazione). A distanza di una ventina di giorni, abbiamo chiesto ospitalità in un luogo dove il concetto di mutualità va ancora per la maggiore: si tratta di una Cooperativa storica di proprietà indivisa, la "Risanamento", fondata nel 1884, per la quale Giosuè Carducci scrisse il "manifesto programmato contro le inumane condizioni di vita delle classi deboli". Si tratta di un sodalizio. Speriamo che il luogo sia propizio di fermenti benauguranti, in quanto la Cooperativa Risanamento, sin dalla sua nascita, è stata promotrice di un disegno illuminato, accompagnato da una buona dose di utopia, attraverso il quale si è potuto progettare un pezzo della Bologna post-unitaria, si è dato un forte contributo alla ricostruzione post-bellica della città e alla sua espansione urbana fino agli anni ’70. Anche a noi piacerebbe avere, attualizzata ai problemi sociali di oggi, la stessa "lungimiranza costruttiva" che ebbero i soci fondatori della "Risanamento" quando, nel 1884/1885, nella costruzione dei primi fabbricati della cooperativa, i singoli alloggi vennero dotati dei servizi igienici (scelta, per quegli anni, rivoluzionaria).

L'incontro dello scorso 5 giugno è stato interessante per la quantità e per la qualità della partecipazione. Le duecento persone che si sono incontrate, e i quindici interventi che si sono susseguiti non disegnavano un fronte di protesta, ma l’esigenza di costruire un percorso di vita quotidiana indipendente. Coloro che sono intervenuti sono rappresentanti di associazioni, gestori di circoli frequentati da studenti, militanti di formazioni politiche, attivisti di nuove forme di cooperazione sociale ed economica, sapienti epicurei lungimiranti, terapeuti e docenti.

Qualcuno ha descritto questa iniziativa come una "pensata interessante, ma troppo di nicchia", noi lo abbiamo già detto nel corso dell’assemblea del 5 giugno, ma lo ribadiamo volentieri: quello che vogliamo rappresentare non è il popolo della protesta o del lamento, ma il popolo dei saperi.

Noi vogliamo trasformare una campagna elettorale amministrativa in un processo collettivo di elaborazione del programma della vita buona, della vita autonoma, della vita libera dal modello del capitale.

Noi vogliamo proporre una nuova idea dell'agire collettivo (al macero le vecchie forme rappresentative o centralistiche). Il suo contenuto è l'intreccio dei saperi.

Insieme a tante altre ed altri vorremmo far vedere che la società, partendo dai suoi saperi e dalle sue competenze, ce la può fare ad organizzarsi in modo autonomo per costruire una città che non sia alla mercè dei custodi dell'ortodossia produttivistica e dell'ordine mortifero.

E' una pazzia utopica, è una cosa che non può funzionare?

Lo vedremo… abbiamo deciso di impegnarci in questa campagna, che è un gioco più che una battaglia. Un gioco nel quale l'intelligenza si emancipa dalla barbarie. Noi vogliamo sconfiggere il tiranno che regna sul conformismo e sulla paura. E mostreremo al cardinale Caffarra che non ci serve la sua estrema unzione".