La Francia brucia un'altra volta ancora

Morte di un sans papiers, rivolte e fiamme al centro di detenzione di Vincennes

Sabato 21 la morte di un sans-papiers tunisino a causa del mancato soccorso medico. La polizia, come sempre nei CRA francesi, era infatti troppo impegnata a reprimere e non ha chiamato l'ambulanza. Il giorno dopo proseguono le tensioni e un incendio distrugge il più grosso centro di detenzione per immigrati dell'intera Francia.
24 giugno 2008

incendio vincennes Sabato 21 un sans-papiers tunisino detenuto al CRA (Centro di detenzione amministrativa) di Vicennes è morto d'infarto a causa del ritardo con cui è giunta l'ambulanza.In seguito a quanto successo il 9ème collectif ha lanciato un appello per due presidi, uno da tenersi la sera stessa e il secondo per il pomeriggio del giorno successivo, I fatti: come avviene sempre più spesso da molti mesi a questa parte i sans-papiers incarcerati si erano ribellati, la polizia è intervenuta sparando lacrimogeni, le celle si sono trasformate in camere a gas e i sans-papiers sono stati fatti uscire in cortile durante la notte. Rispetto al decesso del sans-papiers tunisino la responsabilità dell’amministrazione è evidente, la cronologia dei fatti dice chiaramente che i poliziotti si sono preoccupati di sedare la rivolta della notte senza chiamare i soccorsi che sono stati fatti entrare all'interno del Centro insieme al prefetto e ad un funzionario del Consolato tunisino, quando ormai era troppo tardi.

Durante l’ora di pranzo di domenica 22, i sans-papiers hanno poi deciso di fare uno sciopero della fame per denunciare l’omissione di soccorso del detenuto malato e morto nell’attesa di un’ambulanza. Nel frattempo, dall’informazione fatta circolare dall’amministrazione del Centro di detenzione, risultava che la morte del sans-papiers fosse avvenuta durante il trasporto in ambulanza. Informazione contraddetta dalle testimonianze dirette degli altri detenuti ed in particolare dal compagno di stanza del sans-papiers deceduto.

I collettivi di sans-papiers e le associazioni di solidarietà con i migranti che da mesi interagiscono con i detenuti dei CRA per denunciarne le condizioni di vita e che si battono per informare sulle lotte dei sans-papiers, il pomeriggio del 22 erano davanti al Centro di detenzione per chiedere "verità e giustizia" sulla morte del malato tunisino e sull’ennesimo caso di trattamento inumano e degradante.
Insieme a loro centinaia di sans-papiers agivano contro il programma FRONTEX e la vergognosa, micidiale, direttiva che incombe tragicamente sul destino dei migranti che tentano di varcare i confini europei. All’interno del CRA, invece, mentre i sans-papiers detenuti manifestavano e la polizia reprimeva, il fuoco investiva simultaneamente i due immobili che ’ospitano’ i sans-papiers.

Centinaio di militanti hanno assistito quindi all’incendio e all’arrivo dei pompieri senza ottenere alcuna risposta rispetto all’evacuazione dei sans-papiers detenuti. Qualche ora dopo questi ultimi venivano raggruppati nella palestra affumicata dal fumo e dai gas lacrimogeni per poi essere sistemati nel cortile della scuola di polizia adiacente dopo essere stati picchiati e intossicati. Una ventina di feriti e asfissiati, alcuni in gravi condizioni, aspettavano di essere portati via mentre le forze dell’ordine, nel via vai di pompieri, elicotteri e ambulanze, accerchiavano i manifestanti all’esterno delle strutture del CRA ancora in fiamme e parzialmente incenerite.

Verso sera i due immobili di 140 posti ciascuno, il più grande CRA di Francia, da mesi teatro di permanenti tensioni e drammi, apparivano completamente distrutti dalle fiamme.
Qualche ora dopo i fatti di Sabato pomeriggio l'agenzia stampa l’AFP, affermava che 50 detenuti su 249 hanno approfittato della confusione per fuggire, notizia fornita dalla Prefettura di Parigi che sta ridistribuendo i sans-papiers negli altri CRA, a Palaiseau nella regione parigina, Nîmes, Tolosa e Lilla.

Per saperne di più:9emecollectif

Articolo redatto su segnalazione di Meltingpot