Sciopero e aggressione al Coin di via Rizzoli Bologna 2 giugno 2008

"Ti riempio di botte e ti ammazzo"

Contro la precarietà e l'apertura degli esercizi commerciali nelle festività nazionali, il 70% dei dipendenti Coin ha aderito allo sciopero indotto dal sindacato Cub. Contro lo sciopero, un fedelissimo dell'azienda manifesta la propria opinione...
3 giugno 2008

Coin è l' insegna capostipite di Gruppo Coin, la più importante azienda in Italia nel mercato dell' abbigliamento, accessori, home decoration, grazie ad una capillare presenza sul territorio dei vari departments store. A Bologna, il franchisee è situato nel centro storico, in Via Rizzoli, e presenta al suo interno tutte le offerte del format prescelto. Come molti sanno, la formula del franchising prevede che il franchisor conceda all'affiliato non solo il proprio marchio, ma anche assistenza tecnica e consulenza sui metodi di lavoro. In cambio, il franchisee, come voluto da contratto, si impegna a rispettare standard e modelli di gestione e produzione stabiliti dal franchisor. Il punto vendita di Via Rizzoli normalmente è aperto: lun-ven dalle 9.30-19.30; sab 9.30-19.45, la domenica e in altre occasioni festive (quando prevista apertura) dalle 10.00-19.30, sempre a orario continuato. In realtà, le giornate festive di apertura sembrano essere di più di quelle previste, almeno da quanto sostenuto dai dipendenti, pagati senza maggiorazione e ricattati con il posto di lavoro. Rappresentati dal sindacato Cub, il 2 Giugno, in vista della festa della repubblica, i dipendenti hanno indetto così uno sciopero contro i contratti finora stipulati e contro l'apertura degli esercizi commerciali nelle 10 festività nazionali: 1° gennaio, pasqua, lunedì dopo pasqua, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre, 25 e 26 dicembre, oltre alle domeniche. Contro il 70% di adesioni, non ha aderito allo sciopero il dipendente che, sicuramente soddisfatto del proprio contratto, ha manifestato la propria opinione aggredendo, di fronte alla Coin, la sindacalista Nicoletta Frabboni della Cub, promuovendosi con uno slogan del tutto originale "ti riempo di botte e ti ammazzo". A salvare la povera vittima, non le guardie di sicurezza che presenziavano le porte di entrata, come naturale pensare, ma un passante.
Nel denunziare l'aggressione, la Cub ha fatto appello alla solidarietà', ai lavoratori, ai cittadini di Bologna, alle forze politiche e sociali, e alle donne " perché quello che passa e' un pensiero trasversale alle varie culture, che la forza fisica può' vincere e sottomettere chiunque".