"Il divo"

Recensione dell'ultimo film di Paolo Sorrentino, vincitore del Gran premio della giuria a Cannes
Laura Butera

Locandina del film La scelta del titolo è emblematica. In fondo "Il divo" narra la storia di un uomo che ha condotto la propria vita all'insegna della finzione e della notorietà, sancendo con la sua esistenza la morte della Prima Repubblica.
Il film di Sorrentino mette in scena la figura del senatore a vita Giulio Andreotti ai tempi del suo settimo e ultimo governo. Interpretato magistralmente da Toni Servillo, emerge dal film un uomo dall'animo enigmatico, decisamente freddo e al contempo capace d'ironizzare su tutto.
Capo del governo italiano per ben sette volte sino al 1992, Andreotti è stato anche otto volte Ministro della Difesa, cinque volte Ministro degli Esteri, due volte Ministro delle Finanze, del Bilancio e dell’Industria, una volta del Tesoro, dell’Interno e delle Politiche Comunitarie.
A partire dal 1993 egli è stato accusato da alcuni pentiti di mafia di essere legato a Cosa Nostra. Dopo la richiesta di autorizzazione a procedere concessa dal Senato della Repubblica, nel 1996 è iniziato il procedimento giudiziario a suo carico che, senza dubbio, può essere definito il più grande processo per mafia nei confronti di un uomo politico italiano.
Andreotti è stato inoltre accusato e processato per l'omicidio del giornalista Mino Pecorelli: assolto nel 1999, condannato a 24 anni di reclusione in appello nel 2002, completamente assolto in Cassazione nel 2003.
Sorrentino narra nel suo film solo una parte della vita del politico, precisamente dalla fine del suo settimo governo, aprile 1992, alla vigilia del processo di Palermo, dove fu rinviato a giudizio per associazione mafiosa, con in mezzo la mancata conquista del Quirinale, la strage di Falcone, il rapimento e l’uccisione di Moro e la lunga malattia.
Accompagnato da un'ottima colonna sonora, "Il Divo" si rivela un ottimo film non solo per il modo con cui vengono inscenate le vicende politiche, ma per la regia e il montaggio utilizzati. Accolto con entusiasmo a Cannes e insignito del Gran premio della giuria, il quarto film di Paolo Sorrentino conferma le doti del giovane regista, affermatosi grazie al grande successo ottenuto con l’interessantissimo “Le conseguenze dell'amore”.

Cast: Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Piera Degli Esposti, Alberto Cracco, Lorenzo Gioielli, Paolo Graziosi, Gianfelice Imparato, Massimo Popolizio, Aldo Ralli e Giovanni Vettorazzo.

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