Ancora episodi di razzismo in città

Succede a Bologna...

Un giovane camerunense vede trasformarsi una banale lite di traffico in un piccolo incubo. Le parole del giovane: "Prendo atto della presenza di un razzismo profondo - rabbioso, aggressivo e orgoglioso".
20 maggio 2008 - La redazione

kuklux Succede, in questi tempi di ronde e di degrado, che a Bologna un cittadino camerunense venga aggredito con frasi di stampo razzista .
Trentatreenne laureato, in regola con il permesso di soggiorno e con un impiego, viene spintonato violentemente da un automobilista che stava ostruendo il suo passaggio e a cui aveva segnalato di spostarsi.
Succede anche che delle numerose persone che assistitono alla scena solo due si dichiarano disponibili a testimoniare per raccontare come sono andate le cose.
E gli altri cittadini bolognesi animati da profondo e democratico spirito civico?
"Tutti hanno sostenuto di non aver visto, né sentito niente" risponde il giovane.
Accade allora che Terence - questo il nome del ragazzo -, giustamente indignato, scriva al sindaco Cofferati per raccontare cosa è successo, "per segnalare un episodio di cui sono stato vittima e che mi piacerebbe non venisse sottovalutato". Il giovane, che si è laureato a Bologna e che ora si sta specializzando, nella lettera racconta il fatto: "Mercoledì scorso verso le 20 stavo guidando in via San Mamolo; di fronte ad una macchina che stava ostruendo il passaggio, ho suonato il clacson. E' sceso un signore di circa 40 anni che parlava al cellulare e che, senza ulteriori motivazioni, ha cominciato a urlare insultandomi per motivi che poco hanno a che fare con i problemi di circolazione: 'sporco negro che c... fai, chi credi di essere negro di m..., ti spedisco in una scatola a casa tua, torna subito a casa tua'. Quando ho cercato di uscire - continua Terence -, mi ha spinto violentemente dentro la macchina con lo sportello. Poi sono riuscito a uscire e mi ha preso per la camicia gridando 'ti spacco la testa negro puzzolente!'. Successivamente se ne è andato parlando al telefono e dicendo 'C'é un negro di m... che mi rompe le palle. Mi sono sentito talmente umiliato da non riuscire neppure a reagire".
"Non è la prima volta che mi capita di essere oggetto di atteggiamenti di razzismo, ma questo caso - aggiunge Terence - oltre ad essere stato particolarmente violento, ha avuto un altro strascico che mi ha amareggiato. Quando sono andato a cercare testimoni per sporgere regolare denuncia contro questa aggressione ingiustificata (cosa che ovviamente poi ho fatto), nessuna delle persone, tranne due, che sostavano davanti al bar Panoramica e che hanno assistito all'episodio mi ha dato la sua disponibilità a testimoniare. Tutti - tranne le due persone che ringrazio - hanno sostenuto di non aver visto né sentito niente. Non vorrei commentare ulteriormente questo episodio - e ho deciso di considerare conclusa la mia esperienza in Italia per incompatibilità. Credo sia mio dovere però avvertire tutti quei cittadini bolognesi che credono che cose simili non possano accadere in questa città".
Succede a questo punto che il sindaco Cofferati, preoccupato per la cattiva immagine di cui la sua citta' stia facendo sfoggio, organizzi un incontro a uso e consumo della stampa, in cui le uniche parole che riesce a proferire sono : «E´ stato un fatto molto brutto, per fortuna attribuibile solo all´ignoranza e alla volgarità di una singola persona e non ad un sentimento comune di Bologna».
Sinceramente non ci aspettavamo molto di piu dal sindaco divenuto famoso per le proprie manie da Far West e per le ronde cittadine. Ma almeno un accenno di "istituzionale indignazione" al fatto che a Bologna ci sono anche quei "Signori" che hanno fatto finta di nulla ,il nostro Sceriffo, lo poteva anche fare.
Questa è oggi Bologna e questa è la maniera con cui le istituzioni democratiche fronteggiano il razzismo dilagante nel nostro paese.